Mondiali: Fontana Record e Finale con la 4x100

 Mondiali: Fontana Record e Finale con la 4x100
L’acuto nella settima giornata dei Campionati Mondiali di Eugene (USA) arriva dalla 4x100 femminile: l’Italia, con la varesina Vittoria Fontana (tesserata per il CS Carabinieri, ultimo club civile la Nuova Atletica Fanfulla Lodigiana) in ultima frazione, coglie il settimo tempo assoluto delle batterie (il primo di ripescaggio) e vola in finale. Il 42.71, che porta la firma anche di una straordinaria  Zaynab Dosso, di Dalia Kaddari e di Anna Bongiorni, è anche il nuovo primato italiano, a limare di 13/100 il crono siglato il 5 agosto 2021 a Tokyo (42.84) con Fontana sempre in ultima frazione: un limite comunque migliorabile, vista la difficoltà vissuta nel passaggio del testimone tra Bongiorni e la stessa Fontana, che proprio il 23 luglio compie 22 anni.  Del gruppo fanno parte pure la bergamasca Alessia Pavese e la veneta che corre per la Brescia 1950 ai Societari Johanelis Herrera.

 

LA CRONACA di Marco Sicari/Fidal.it

4x100 metri donne Batterie – Le lacrime di Tokyo diventano grida d’esultanza dodici mesi dopo in terra americana. La 4x100 donne centra l’ingresso nella finale iridata fissando il record nazionale a 42.71 (13 centesimi di miglioramento rispetto a dodici mesi fa, quando però furono le prime delle escluse dalla finale olimpica). Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana (lo scorso anno, con Irene Siragusa e Gloria Hooper nelle prime due frazioni) colgono l’accesso al turno per le medaglie con il settimo tempo assoluto, frutto di prestazioni eccellenti nella fase di corsa e buone in almeno due cambi su tre. L’unico brivido nell’ultimo cambio, quando la Fontana deve usare tutta la sua sensibilità nel rallentare in prossimità della fine della zona cambio per ricevere il testimone dalla Bongiorni, e poi ripartire indemoniata alla caccia delle avversarie. Un peccato, perché, senza fare voli pindarici, il crono finale avrebbe potuto essere ancora più significativo, collocando le azzurre tra le ammesse direttamente alla finale. Invece, si passa con i tempi, cosa che, per voler proprio considerare tutti i dettagli, avrà la sua inevitabile ricaduta nell’assegnazione delle corsie. È un peccato, perché nella semifinale con le azzurre, dietro le scatenate statunitensi (41.56, miglior prestazione mondiale dell’anno) si piazza la Spagna, il cui 42.61 è appena un decimo inferiore al crono delle azzurre, precedute anche dalla Nigeria (42.68). Questi i parziali delle italiane, come comunicati dal sistema ufficiale di cronometraggio: 11.44 (Dosso), 10.14 (Kaddari), 10.79 (Bongiorni), 10.34 (Fontana). La Giamaica scherza, evitando di mandare in campo tutte e tre le protagoniste delle gare individuali di 100 e 200 metri (Fraser-Pryce, Thompson-Herah, Jackson). Il 42.37 delle giallonere è dunque da prendere assolutamente con le molle. In finale (alle 4:30 del mattino di domenica) sarà un’altra musica.

4x100 metri uomini Batterie – Il momento dell’esultanza, nello sport, si alterna inevitabilmente a quello della delusione. La staffetta 4x100 azzurra non sfugge – purtroppo – alla regola. Oro olimpico un anno fa a Tokyo, il quartetto composto dal sardo Lorenzo Patta, dal brianzolo Filippo Tortu, dal casalasco Fausto Desalu e dal comasco Chituru Ali (quest’ultimo, con l’ingrato compito di sostituire Marcell Jacobs) si arena nei fondali bassi delle batterie iridate, correndo in un modesto 38.74, decimo tempo assoluto del round che non basta per proseguire nel cammino. L’assenza di Jacobs non può spiegare da sola la prestazione, ed anche nei cambi, seppure migliorabili, non si rilevano incertezze macroscopiche. La realtà, amara, ma abbastanza oggettiva, è che il testimone azzurro ha viaggiato (ed è passato di mano) più lentamente di quello degli altri. Le frazioni attribuite agli italiani dal sistema di cronometraggio sono di 10.67 (Patta), 9.26 (Tortu), 9.63 (Desalu), 9.18 (Ali). Di buono c’è che la squadra ha la possibilità di un immediato riscatto: appuntamento tra poco più di tre settimane, a Monaco di Baviera, per i Campionati Europei. Qui, come accaduto per le donne, gli Stati Uniti fanno la voce grossa in batteria, correndo in 37.87 (Coleman, Lyles, Hall, Bracy), davanti alla Francia, seconda con 38.09. Finale alle 4:50 del mattino di domenica.

800 metri donne Semifinale – Finisce qui, la corsa di Elena Bellò. La vicentina di stanza in Brianza (dove è allenata da Alessandro Simonelli) non riesce nell’impresa (certamente non semplice) di accedere alla finale mondiale, chiudendo al tredicesimo posto complessivo in 2:00.34. Sempre alla ricerca della giusta posizione in corsa, la Bellò si batte bene, ma nel finale manca un pizzico di brillantezza, non riuscendo a risalire la fila delle avversarie, tutte peraltro finite non lontano da lei. Il terzo posto, utile per il ripescaggio con i tempi, se lo aggiudica la slovena Horvat, con un non impossibile 1:59.60. Athing Mu continua a risparmiare energie (miglior tempo con un 1:58.12 privo di ogni apparente sforzo), segno che in finale si prepara a qualcosa di molto, molto significativo.

Composizione 4x400 - Nella nottata italiana è anche l’ora delle 4x400. Definiti i quartetti azzurri: la squadra maschile potrà contare sul laziale Lorenzo Benati, sul brianzolo Vladimir Aceti, sul piemontese Brayan Lopez e sul lodigiano Edoardo Scotti, per il team femminile saranno schierate invece Anna Polinari (veneta che ha l’Atletica Brescia 1950 Metallurgica San Marco quale ultimo club civile), Ayomide Folorunso (emiliana), Virginia Troiani (bustocca che corre per il CUS Pro Patria Milano) e Alice Mangione (siciliana che, come Polinari, ha nell’Atletica Brescia 1950 Metallurgica San Marco l’ultimo club civile). Donne in seconda batteria (alle 2.22), in corsia quattro, con Polonia, Bahamas e Giamaica. Uomini alle 2.52 in seconda batteria, corsia tre: presenti anche Belgio, Botswana e Repubblica Dominicana. Il meccanismo per l’accesso alla finale di domenica è quello classico dei tre pass diretti più due tempi di ripescaggio.