Mondiali Indoor: Ihemeje Quinto nel Triplo
Ai Mondiali indoor di Glasgow (Gran Bretagna), nel magico sabato delle tre medaglie azzurre (argenti di Mattia Furlani e Lorenzo Simonelli tra lungo e 60m ostacoli e bronzo di Zaynab Dosso sui 60m piani, ad aggiungersi alla terza piazza del pesista Leonardo Fabbri nella prima giornata) arriva una conferma ad altissimo livello per il bergamasco Emmanuel Ihemeje (foto Grana/FIDAL). Il 24enne del Centro Sportivo Aeronautica, nato agonisticamente in Atletica Estrada e con la guida di Paolo Brambilla prima di trasferirsi negli Stati Uniti, è quinto, pareggia il proprio miglior risultato di sempre a livello internazionale e per la terza volta consecutiva entra nei primi otto ai Mondiali nel triplo. Non trova l’acuto che avrebbe voluto l’azzurro allenato da Edgar Lightbourne, con 16,90 al turno iniziale della gara senza poi riuscire a incrementare (arriveranno 16,36 alla quarta prova e 16,73 alla sesta), ma è l’ennesima prova di valore per il bergamasco, già quinto a Eugene 2022 e ottavo a Budaprest 2023 ai Mondiali all’aperto. All’ultimo tentativo il portoghese Tiago Pereira (17,08) scavalca il cinese Fang Yaoqing (16,93) e agguanta il bronzo. Dopo il titolo iridato all’aperto, ora c’è anche quello indoor per Hugues Fabrice Zango, il saltatore del Burkina Faso che atterra a 17,53 sorpassando il 17,35 dell’algerino Yasser Triki.
3000m - Un boato, quando nel penultimo rettilineo l’idolo di casa Josh Kerr supera l’etiope Selemon Barega. Sventola un mare di bandiere scozzesi e di Union Jack, tutte per il campione del mondo dei 1500 che si ripete anche al coperto nei 3000: 7:42.98. Argento Usa con Yared Nuguse (7:43.59), bronzo a Barega (7:43.64). L’oro mancava da ventinove anni all’Europa: l’ultimo era stato del nostro Genny Di Napoli nel 1995. È la gara del settimo posto di Pietro Arese (7:46.46): il piemontese allievo di Silvano Danzi a Varese di nuovo tra i ‘finalisti’ dopo l’ottavo posto di due anni fa nei 1500. Gara a strappi, nervosa, con diversi contatti tra gli atleti. Meno ‘dentro’ la partita è Federico Riva, undicesimo con 8:02.66 e comunque felice della stagione indoor che ne ha segnato il ritorno a buoni livelli. Gara da ritmi folli nei 3000 al femminile, risolta nel rettilineo finale grazie allo spunto vincente della statunitense Elle St. Pierre, in grado di beffare una fuoriclasse come l’etiope Gudaf Tsegay. Terzo crono della storia con 8:20.87, frutto di passaggi da 2:48.83 al primo mille, 5:35.78 al duemila, e di un ultimo giro macinato in poco meno di trenta secondi dalla mezzofondista Usa (29.76). Tsegay seconda in 8:21.13, la keniana Beatrice Chepkoech bronzo in 8:22.68. Troppo, davvero troppo per una Ludovica Cavalli (CS Aeronautica/Bracco Atletica) comunque generosa, determinata soprattutto nella prima parte: il tempo non è da buttare, 8:48.46, per il tredicesimo posto finale.