Responsabili del Settore Giovanile: gli Obiettivi

Responsabili del Settore Giovanile: gli Obiettivi

A chi segue le vicende dell’atletica lombarda con passione e attenzione non sarà sfuggita, nella Struttura tecnica FIDAL Lombardia ufficializzata lo scorso 25 novembre, la presenza di una nuova figura come il “responsabile del settore giovanile”. Il ruolo verrà ricoperto da Andrea Cacopardo, cremasco classe 1991 coordinatore giovanile Riccardo Reddidell’Atletica Estrada e già delegato tecnico per il Comitato Provinciale FIDAL Bergamo, per l’area Est e da Riccardo Reddi, 35enne varesino coach della Sesto 76 Lisanza e fiduciario tecnico FIDAL Varese nell’ultimo quadriennio, per l’area Ovest.

Quale compito avranno i due giovani tecnici sul territorio lombardo? Ne abbiamo parlato con Giuseppe Balsamo, vicefiduciario tecnico regionale che con Reddi (foto qui a sinistra) e Cacopardo (foto in basso a sinistra durante una premiazione FIDAL Bergamo) ha fissato contenuti e obiettivi nel ruolo. Due gli orizzonti di lavoro dei responsabili del settore giovanile: da un lato le categorie Esordienti, Ragazzi e Cadetti (ovviamente maschili e femminili), dall’altro un monitoraggio e uno scambio di informazioni continui con le realtà provinciali. «La figura nasce dall’esigenza di istituire una figura di collegamento tra Settore Tecnico FIDAL Lombardia e province e di sviluppare un protocollo di alfabetizzazione atletica di base – spiega Balsamo –: non è che prima questa attenzione all’attività giovanile non ci fosse, ma incontri e seminari organizzati su base provinciale hanno dato spesso riscontri di partecipazione notevole e abbiamo avvertito la necessità di creare un ruolo che facesse da prezioso collante con le province e di avvicinare in modo ancor più concreto, condiviso e continuo nel tempo il territorio alla Struttura Tecnica Regionale».

Andrea CacopardoUn “collegamento” che verrà espresso attraverso due “filoni”. Il primo è relativo alle proposte di formazione e a un concetto di “pronto intervento”: «Ci sono province molto ben sviluppate, altre che invece hanno necessità di supporto: i responsabili regionali di settore giovanile lavoreranno di comune accordo con i fiduciari tecnici provinciali offrendo la possibilità di intervenire con proposte di iniziative tecniche di formazione, a seconda di quanto richiederà il territorio stesso. L’obiettivo è che in ogni provincia ogni anno si organizzino almeno 2-3 incontri formativi per provincia o gruppo di province sfruttando i periodi di pausa tra la stagione su pista estiva e il calendario invernale di cross, indoor e lanci all’aperto». Il secondo “percorso” ha una componente ancor più strettamente didattica: «Svilupperemo un protocollo di alfabetizzazione atletica di base da condividere con le province: il protocollo si occuperà in primis della categoria Ragazzi, ma avrà ovviamente anche ricadute sulla categoria Esordienti». Il lavoro dei responsabili del settore giovanile toccherà anche una fascia di atleti numerosa ma poco “visibile” in un movimento ampio e qualitativamente importante come quello lombardo: i giovani della categoria Cadetti che non abbiano raggiunto risultati sufficienti per la convocazione nei raduni regionali, anche (spesso) perché da poco arrivati all’atletica. Anche a loro, con l’evidente obiettivo di permettere sul medio termine lo sviluppo delle proprie potenzialità, si rivolgerà il protocollo di alfabetizzazione atletica.

Cesare Rizzi

 Foto in home di Tommaso Pasetti/archivio FIDAL Lombardia

GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO IN SINTESI (referenti Riccardo Reddi e Andrea Cacopardo)

  • Creazione di un collegamento fra la struttura regionale e tutte le province
  • Sviluppo di un protocollo didattico (alfabetizzazione atletica) sulle basi dell’atletica giovanile che possa essere condiviso tra tutte le province
  • Valorizzazione delle risorse dei territori in materia di formazione (dove non sarà possibile vi sarà il supporto della struttura tecnica regionale)
  • Formazione sul territorio e per il territorio, con l’intento dei “tecnici formatori” all’interno di ogni provincia
  • Coinvolgimento degli atleti della categoria Cadetti/e che non rientrano nelle selezioni regionali
  • Creazione di un piano formativo simile per tutti coloro che operano nel settore giovanile nelle differenti province