All’indomani della grande serata di Zogno (Bergamo) è il momento delle cifre ma anche delle analisi. La quarta del circuito Silver Meeting FIDAL Lombardia ha consegnato agli archivi 52 primati personali su 111 atleti al traguardo tra 400, 800 e 1500 metri: un dato incredibile, che dimostra come le condizioni agonistiche della serata in Valle Brembana fossero eccellenti. Solo sui 5000 metri sono caduti 4 personali su 6 atlete all’arrivo tra le donne e 18 PB su 32 mezzofondisti al traguardo in campo maschile. La riflessione del fiduciario tecnico Sergio Previtali va però oltre i numeri e declina presente, possibili scenari futuri e il significato più vero del concetto di “Silver Meeting” che in tanti stanno conoscendo anche al di fuori della Lombardia.
Anche la gara Silver di Zogno ha centrato il proprio scopo, aiutare tanti giovani atleti a trovare le condizioni utili per realizzare il PB: con Zogno il “trittico” delle gare Silver (Rodengo Saiano-Bergamo-Zogno) chiude la sua fase primaverile, avendo ancora una volta consentito a molti ragazzi di concretizzare il lavoro svolto in allenamento con prestazioni agonistiche che ne certifichino la consolidata crescita tecnica.
Ma non voglio parlare dei molti standard realizzati per poter accedere a competizioni internazionali o dei minimi per i Campionati Italiani Assoluti e di categoria, e nemmeno del 47% degli atleti arrivati al traguardo anche questa volta con il personale: questa è cronaca ed è già ottimamente riportata dei canali ufficiali, voglio solo ricordare da dove siamo partiti…e dove vogliamo arrivare.
Tutto è partito dalla geniale intuizione di Saro Naso e dei tecnici che fanno parte del gruppo lombardo del mezzofondo: creare dei meeting “ a dimensione di atleta”, partendo proprio dagli allenatori, focalizzandosi solo sul creare “le condizioni per eccellere” con la collaborazione di tutti, senza preoccuparsi troppo di tutto quello che serve a creare un classico meeting, che diversamente dai Silver Meeting è anche un evento mediatico, da “vendere” a livello di spettacolo. Questo nostro progetto, concretizzato con l’aiuto di alcune società attraverso i loro tecnici e supportato dal Settore Tecnico Regionale e da FIDAL Lombardia è certamente un’anomalia nel mondo “classico” dei meeting, un progetto che nato per i giovani lombardi emergenti sta diventando, meeting dopo meeting, qualcosa di molto diverso da ciò che avevamo ipotizzato tre anni fa.
Ora sono moltissimi gli atleti di altre regioni che vogliono partecipare: Saro Naso riceve molte più richieste di quelle che possiamo soddisfare, segno che di “Silver Meeting” la nostra “Atletica dei territori” ha davvero bisogno, e che dobbiamo prepararci a passare in un’altra dimensione, quella dimensione “macro-territoriale” che dovrebbe stare in tutti i progetti tecnici di sviluppo dei nostri giovani.
Ma questa è un’altra storia, una storia basata sulle esperienze di quel Settore Tecnico Regionale che ha lavorato negli ultimi 5 anni in Lombardia: una storia che, forse, un giorno qualcuno vorrà realmente approfondire, la storia di chi “vive” la nostra atletica sui campi ogni giorno, tra sogni, speranze e (inutile nasconderlo) anche molte delusioni.
Sergio Previtali