LXIV Campaccio: i Trionfi di Kiplimo e Gemechu; nel Cross Corto Brillano Parolini e Majori

Ѐ stato un pomeriggio di grande spettacolo alla sessantaquattresima edizione del Campaccio Cross Country: nonostante il Covid19 e il rigido protocollo per contenerne la circolazione messo in atto dal puntuale Comitato Organizzativo dell’evento, la grande giornata della Corsa Campestre sui prati di San Giorgio sul Legnano ha saputo regalare le solite grandi emozioni, anche e soprattutto grazie alla levatura tecnica degli atleti presenti in gara. Ottimo riscontro anche per l’inedito format del cross corto che ha regalato sfide avvincenti almeno tanto quanto quelle ammirate nei due Cross Internazionali, dominati in lungo in largo, come spesso accade a San Giorgio, dagli atleti degli altipiani.

10KM CROSS INTERNAZIONALE MASCHILE – Era annunciato come uno dei principali favoriti e non ha deluso le aspettative: l’ugandese Jacob Kiplimo (Atl. Casone Noceto) fa sua la super classica lombarda del cross internazionale, andando a vincere con autorità (e con un brivido) una gara partita in realtà su ritmi tutt’altro che solleciti. Il gruppone sfila nei primi tre chilometri correndo praticamente gli stessi parziali della precedente gara femminile, ad un ritmo che consente agli atleti di studiarsi a vicenda e cogliere le intenzioni degli avversari: si attende l’affondo, sembra provarci Eyob Faniel (Fiamme Oro Padova), ma il suo allungo “di studio” è subito riassorbito dal gruppetto di testa, che nonostante il passo relativamente “tranquillo” inizia ad assottigliarsi col passare dei chilometri. Insieme agli africani e al primatista italiano di maratona Faniel, si fanno vedere nelle prime posizioni anche il carabiniere Yohannes Chiappinelli, il fresco campione italiano di Cross Iliass Aouani (Atl. Casone Noceto) e il sempre generosissimo asso della corsa in montagna Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche Leffe), che corre la prima metà di gara agganciato ai migliori. La svolta arriva proprio superato il quinto chilometro: Kiplimo rompe gli indugi con un accelerazione progressiva ma allo stesso tempo abbastanza violenta da frantumare il gruppo dei battistrada. I 2 chilometri tra il sesto e l’ottavo vengono registrati in 5’24”, roba da 10000 in pista, e gli unici a tenere botta sembrano essere l’etiope Nibret Melak e il fratello di padre di Kiplimo, Oscar Chelimo. All’inizio dell’ultima tornata il colpo di scena: Kiplimo inciampa e cade in corrispondenza di una delle passerelle di raccordo tra il Centro Sportivo di S. Giorgio e i prati adiacenti. Melak sembra potersi rifare sotto, ma l’ugandese - argento mondiale in carica di cross - si rialza fulmineo e riprende -come niente fosse- sua imperiosa cavalcata, andando a ridistanziare l’etiope e a trionfare sul traguardo del Cross Campaccio in 29:07. Ottima prova per Melak, che chiude secondo in 29.10; terzo Chelimo (29:14). Alle spalle dei tre imprendibili medagliati odierni a spuntarla è proprio Faniel, che duella fino all’ultimo con il vincitore dell’edizione 2020 Mogos Tuemay (Etiopia) e riesce a dominarlo nel finale di gara (29:53 vs 29:55). Ottima prova anche per Iliass Aouani, che si conferma in un ottimo stato di forma correndo in 30:01 per la sesta piazza. Più staccato invece Chiappinelli (settimo in 30:40) che controlla il rientro deciso di Maestri, autore di un ottima gara che lo vede ottavo in 30:51. Alle sue spalle si piazza un grande Iacopo Brasi (La Recastello Radici Group), che oltre a gioire per la vittoria di Kiplimo (di cui è il tecnico) può celebrare la propria prestazione (nono in 31:12); chiude la top ten l’U23 Andrea Palumbo (Atl. Am. Cisternino Ecolservizi, 31:14). In chiave lombarda sono da sottolineare le ottime prove anche di Mattia Padovani (Atl. Lecco Colombo Costruzioni), dodicesimo in 31:28 e di Mequanint Navoni (Team A Lombardia, 31:31). (Foto Colombo/FIDAL podio maschile in Home e Aouani con Faniel a sx).

6 KM CROSS INTERNAZIONALE FEMMINILE – A differenza della gara maschile, le atlete qui partono sin dallo sparo a spron battuto: a fare l’andatura è principalmente la keniana Lilian Rengeruk, che temendo la volata delle avversarie decide di impostare la competizione sul ritmo. Ben presto si profilerà una gara a due, visto che l’unica a resistere al forcing della battistrada è l’etiope Tsehay Gemechu. Più dietro - al terzo chilometro di gara - succede il colpo di scena, con sfortunata protagonista Nadia Battocletti: la trentina delle Fiamme Azzurre -che ben si stava comportando fino a quel momento - ha un malessere ed è costretta al ritiro. Un vero peccato, visto che a parte le due atlete al comando, il podio sarebbe potuto essere alla portata. Davanti il duello si protrae fino allo sprint finale, dove la muscolare e più rapida Gemechu riesce ad avere la meglio in 19:03 su una generosa Rengeruk (19:06), fautrice fino a quel momento del ritmo serrato propiziatore della fuga a due. Per il terzo posto - oltre quaranta secondi più dietro - la spunta un’altra etiope, vale a dire Tsige Haileslase (19:56), che relega nel corso dell’ultimo giro la burundiana Francine Nyomukunzi (Atl. Castello) alla quarta piazza in 20:08. La veneta Francesca Tommasi (Esercito) si regala un ottimo sesto posto, duellando fino in fondo per la top five con Belay Tegegn Addisalem (Etiopia, Atl. Saluzzo), così lontana una settimana fa a Campi Bisenzio nei CdS di Cross (quando Tommasi fu seconda italiana dietro a Battocletti) e ora soli due secondi avanti all’atleta veronese allenata da Gianni Ghidini, che si toglie pure lo sfizio di battere l’altra etiope in gara Likina Amebaw (settima). Assente Reina, che vedremo alla Cinque Mulini, è Giovanna Selva (Sport Project VCO) a doversi prendere la responsabilità di difendere i colori azzurri: la piemontese si conferma in un’ottima condizione, cogliendo un ottavo posto di prestigio in una gara che l’ha vista battagliare per larghi tratti con le migliori. Chiudono la top ten le due specialiste della corsa in montagna Alice Gaggi (La Recastello Radici Group) e Gaia Colli (Atl. Valle Brembana).

CROSS CORTO MASCHILE – Nell’avvincente sfida sui 3,2km dell’inedito cross corto del Campaccio 2021 è Sebastiano Parolini a spuntarla, grazie ad un finale in crescendo: il ventitreenne del GA Vertovese, già consacratosi ad ottimi livelli da U23 sui 5000 e sui 10000, controlla la gara, lanciata in primis dall’azione di Lorenzo Dini (Fiamme Gialle) e dal forcing di Jacopo De Marchi (Trieste Atletica). Nel finale Parolini è il più fresco e trionfa in 9:34 proprio davanti al coetaneo friulano De Marchi (9:36) e al finanziere Dini (9:39), reduce dall’argento tricolore proprio nel Cross Corto a Campi Bisenzio. Per il quarto posto è l’U23 Matteo Guelfo a sprintare su Marco Casini (Delta Atletica Sassuolo, quinto). Da segnalare le ottime prove dei lombardi Federico Maione (Multisport Cantù 2012) e Luca Leone (CUS Pro Patria Milano) che si sfidano in volata per la settima piazza con il primo a spuntarla di pochi decimi; chiudono la top ten altri due lombardi come Filippo Gandini (CUS Insubria Varese Como, nono) e Luca Magri (La Recastello Radici Group, decimo).

CROSS CORTO FEMMINILE – Fin dalle prime battute si comprende chiaramente l’intenzione di Micol Majori (Pro Sesto Atletica) di metterla sul ritmo: l’atleta milanese conduce la gara con autorità prendendosi qualche metro di vantaggio sulle rivali, margine che conserverà pressoché invariato fino alla vittoria in 11:18. Dietro a Majori -argento assoluto nella disciplina a Campi Bisenzio- si piazza a sorpresa la forte U20 della Fratellanza Modena 1874 Giulia Cordazzo (11:21), che con un finale in crescendo stacca nettamente un’altra delle favorite della vigilia come Laura Dalla Montà (Assindustria Sport Padova, 11:31). Tanta Lombardia nella top ten, a partire dal quarto posto in rimonta di Roberta Vignati (Free Zone), che precede nell’ultimo chilometro di gara la U23 Elisa Pastorelli (Atl. Lecco Colombo Costruzioni, quinta). Sesto posto per Deborah Oberle (CUS Insubria Varese Como), che precede la portacolori della Bracco Atletica Nicole Acerboni (settima). A chiudere il gruppo delle migliori dieci ci pensano Diana Gusmini (Bracco Atletica, nona) e Greta Contessa (GP Santi Nuova Olonio, decima).

Matteo Porro