Europei: Jacobs-Ali, Lombardi Padroni dei 100

Europei: Jacobs-Ali, Lombardi Padroni dei 100

Una serata formidabile per l’atletica italiana (con tre ori, due argenti e un bronzo: sei podi in quattro ore, mai successo in una manifestazione internazionale Assoluta per l’Italia) agli Europei di Roma 2024 è memorabile anche per il movimento lombardo, che porta due velocisti sul tetto d’Europa. Nei 100m maschili il bresciano Marcell Jacobs con 10.02 si conferma campione d’Europa (è il quinto a riuscirci nella storia della manifestazione) e il comasco Chituru Ali coglie con il PB a 10.05 l’argento e il più bel risultato della carriera. Nella foto Grana/FIDAL la festa degli azzurri con Ali e Jacobs primo e secondo da destra. 

Del sesto posto di Sveva Gerevini con record italiano di eptathlon parliamo a parte, ma un altro cremonese come Riccardo Orsoni è ottimo sesto nella 20 km di marcia.

LA CRONACA

100 uomini (finale) - Italia padrona della velocità: come a Istanbul 2023 sui 60 metri, molto più che un anno fa al coperto perché qui è la distanza olimpica. La finale dei 100 uomini è un’apoteosi azzurra, con la conferma di Marcell Jacobs sul tetto d’Europa e la prima medaglia internazionale di Chituru Ali, al termine di una finale equilibratissima. È una finale con il brivido, per una partenza che viene ripetuta e un cartellino giallo per Ali a causa di un movimento sui blocchi. Il secondo colpo di pistola è quello buono: è sfida tra Jacobs e il britannico Romell Glave, con il gardesano che accelera meglio ma cede centimetri nel finale riuscendo comunque a cogliere l’oro con un 10.02 (+0.7) che vale lo stagionale e il suo crono più veloce dopo il 9.95 nella finale di Monaco. Per l’argento piomba un formidabile Ali, che con 10.05 supera di un centesimo Glave ma anche il personale confermandosi il quarto italiano di sempre dietro Jacobs, Tortu e Mennea. Lo stesso Marcell Jacobs, leggermente zoppicante dopo la finale, rassicura tutti nelle interviste a caldo: “Era la prima volta quest’anno che correvo due volte in tempi così ravvicinati, ho sentito un semplice crampo al polpaccio. La batteria l’ho corsa facilmente, in finale mi aspettavo di andare più forte, ma qui era importante solo difendere il titolo. Il mirino è su Parigi, ci vuole tempo per assimilare tutto il lavoro. Questa è l’Italia più forte di sempre: con Ali ci giochiamo il futuro”. E Ali dimostra di non avere timori reverenziali: “Volevo vincere, Marcell è uno stimolo formidabile. Ora testa a Parigi per crescere ancora”.

L’Italia sale per la terza volta sul tetto d’Europa della distanza dopo i successi di Pietro Mennea a Praga 1978 e dello stesso Jacobs a Monaco 2022, ma mai due italiani erano saliti sul podio assieme. Marcell diventa il quinto sprinter a vincere più di un oro europeo sui 100 metri: a quota due come l’olimpionico in carica sono il portoghese Francis Obikwelu (2002 e 2006) e il francese Christophe Lemaitre (2010 e 2012), mentre a tre sono arrivati il sovietico Valeriy Borzov (1969, 1971 e 1974) e il britannico Linford Christie (1986, 1990 e 1994). Spunti statistici di cui si parlerà da domani: a Roma, ora, sarà una notte di festa.

100 uomini (semifinali) - La notte delle stelle si apre con un bel tocco d’azzurro: Chituru Ali, all’esordio in questo Europeo, vince d’autorità la seconda semifinale con 10.11 (+0.3) portando con sé in finale il tedesco Owen Ansah (10.18), mentre Roberto Rigali è quinto a 10.36 e vicino al crono della batteria. Poi l’Olimpico trattiene il fiato ed esplode per la semifinale di Marcell Jacobs: il campione olimpico, non fenomenale nella fase di avvio, esprime un ottimo lanciato per stampare 10.05 (+0.5), a due centesimi dallo stagionale e miglior crono del turno (con lui in finale anche il francese Pablo Mateo a 10.17).

110 ostacoli uomini – In semifinale scocca l’ora di Lorenzo Simonelli. Il primatista italiano si presenta nella terza semifinale in modo fragoroso limando un altro centesimo al proprio record con 13.20 (+0.5) nonostante un’azione non perfetta tra le barriere. È il limite europeo stagionale pareggiato e miglior tempo del turno per il 22enne romano davanti al 13.22 dello spagnolo Enrique Llopis (primato personale): “Ho commesso alcuni errori tra le barriere - racconta “Lollo” - ma sono contento: ci sta, sono ostacoli, l’importante è non farli in finale. Non vedo l’ora di correrla in quest’atmosfera fantastica”. Nella prima semifinale con vento nullo avanzano Asier Martinez (Spagna) con 13.29 e Michael Obasuyi (Belgio) a 13.31, nella seconda lo svizzero Jason Joseph a 13.35 (0.0) e il francese Raphael Mohamed a 13.37 con l’azzurro Hassane Fofana settimo e comunque autore dello stagionale eguagliato a 13.70 nonostante un paio di contatti con le barriere. Ripescati Damian Czykier (Polonia) ed Elie Bacari (Belgio), entrambi con 13.44, entrambi nella seconda semifinale. In finale Simonelli compie un’impresa enorme, divorando gli ostacoli verso un oro e un crono che lo proiettano in una nuova dimensione dopo l’argento mondiale in sala sulla distanza più breve dei 60 ostacoli: il 13.05 (+0.6) con cui il 22enne romano distrugge (15 centesimi di progresso su quanto ottenuto solo un’ora e mezza prima!) il primato italiano assoluto vale la settima posizione europea all time ma anche (nell’anno che porta ai Giochi olimpici) il secondo posto delle graduatorie mondiali 2024 alle spalle solo di Grant Holloway (13.03). In una sola stagione Simonelli ha tolto 28 centesimi al proprio limite. Enrique Llopis (Spagna), pur migliorandosi di 6 centesimi, resta staccato di oltre un decimo (13.16), il bronzo è di Jason Joseph (Svizzera) con 13.43.

Il campione europeo Simonelli: “Avevo tantissima voglia di fare, in batteria ho commesso qualche errore, in finale ho fatto una gara bellissima e quasi perfetta. Mamma mia, 13.05... non me l’aspettavo! Perché sono cresciuto? Perché è cresciuta tutta l’atletica italiana. Dopo Tokyo mi sono detto: ‘Voglio anch’io arrivare in cima al mondo’. Dedico l’oro a questo pubblico e a tutta l’atletica italiana”.

800 uomini (semifinali) - Catalin Tecuceanu esalta l’Olimpico. L’azzurro corre una prima semifinale di grande personalità: dopo un primo giro in seconda posizione dietro allo spagnolo De Arriba, il veneto prende il comando per vincere e convincere in 1:46.30 mentre Simone Barontini è sesto in 1:47.10. Peccato per Francesco Pernici che nella seconda semifinale, rallentato da un contatto ravvicinato e da un conseguente lieve spintone allo spagnolo Attaoui, deve provare una rimonta quasi impossibile sulla retta finale, risale al sesto posto in 1:45.61 a soli due centesimi dall’ultimo tempo di ripescaggio e poi viene ulteriormente beffato dalla squalifica decisa dai giudici. “Domani sarà la gara più importante della stagione assieme all’Olimpiade: sono pronto a provarci per la medaglia più bella”, il pensiero di Tecuceanu. Pernici: “Non ho molto da dire: così brucia davvero tanto, però ho dato anima e corpo, ora testa alla prossima”. Barontini: “Fino a poco tempo fa, quasi un miracolo essere qui: ci ho provato di fronte a questo pubblico e anche per fare un regalo a mio papà che oggi compie gli anni, rimedierò in altro modo”.

100 ostacoli donne (semifinali) - Tre buone prestazioni per le azzurre che però non trovano il salto di qualità e la strada per la finale. Nella prima Elena Carraro dalla corsia uno coglie la miglior recita agonistica della stagione con 13.06 (+0.1) e chiude quarta nella volata vinta da Sarah Lavin (Irlanda) in 12.73. L’ipotesi di ripescaggio per la bresciana tramonta nella seconda semifinale, nella quale Veronica Besana è settima in un comunque solido 13.02 (+0.4) e la francese Cyrena Samba-Mayela con 12.43 sigla il miglior tempo europeo dell’anno e il record nazionale. Nella terza semifinale la campionessa tricolore Giada Carmassi resta a cinque centesimi dal personale con 13.00 (+0.1). Nel riepilogo: Carmassi 15esima, Besana 17esima, Carraro 19esima.

Marcia 20 km uomini

ARRIVO - Come Valentina Trapletti, anche Francesco Fortunato: come la lombarda, anche il pugliese un mese e mezzo dopo il trionfo nella gara iridata a staffetta di Antalya coglie la più bella giornata della carriera individuale agli Europei di Roma 2024 portando a cinque le medaglie azzurre dopo soltanto sei finali. Al termine di una gara gestita magistralmente Fortunato è medaglia di bronzo nella 20 km di marcia vinta da Perseus Karlstrom, lo svedese che sulla distanza vanta un’ampia collezione di medaglie che era finora senza ori (un argento europeo nel 2022 più un argento e due bronzi iridati) e che stacca lo spagnolo Paul McGrath durante il 17esimo chilometro: 1h19:13 il crono di Karlstrom, 1h19:31 per McGrath e 1h19:54 per il 16 volte campione italiano che a livello internazionale vanta anche il successo nel 2023 nella gara individuale degli Europei a squadre. La fase decisiva per la sfida continentale in chiave azzurra arriva al 13esimo chilometro con Fortunato che riprende e stacca il tedesco Linke, fino a un chilometro prima componente del gruppetto di testa. Eccellente anche la prova del cremonese Riccardo Orsoni, sesto in 1h21:08, ritirato invece Gianluca Picchiottino dopo un buon avvio e una crisi al dodicesimo chilometro.

15 KM - Il tratto di duemila metri che apre il terzo quarto di gara vede l’allungo di Paul McGrath (3:54 e 3:49), Perseus Karlstrom tiene pagando tre secondi mentre Linke (già destinatario di una proposta di squalifica) cede più nettamente, viene riavvicinato da Fortunato e agganciato poco dopo il 12esimo chilometro. Orsoni risale fino alla sesta posizione a 26 secondi e Picchiottino scivola in 14esima posizione, comunque non lontano dalla top ten. Il pugliese di Andria nel solo 13esimo chilometro rifila sette secondi a Linke e si guadagna una terza posizione piuttosto salda, mentre qualche centinaio di metri più avanti Karlstrom torna su McGrath in vetta alla gara. La situazione a tre quarti di gara: il tandem ispano-svedese guida in 1h00:03 (19:36 gli ultimi 5 km) su Fortunato a 20 secondi, i francesi Aurelien Quinion e Gabriel Bordier con Partanen a 47 secondi, Linke a 55, Orsoni ottavo a 1:03 e Picchiottino 16esimo a 2:07.

10 KM - Perseus Karlstrom fa già capire che, comunque vada, le sue scelte saranno un fattore importante nello sviluppo di questa gara. Un sesto chilometro da 3:56 riduce di tre unità il gruppo di testa e arrivano i primi ‘rossi’ (tra cui pure Korkmaz). Il ritmo, poco dopo, si assesta poco oltre i quattro minuti ogni mille: in vetta è staffetta nordica con il finlandese Veli-Matti Partanen che dà il cambio a Karlstrom davanti. Il trio azzurro resta comunque nel drappello di testa senza problemi. McGrath e lo svedese riprendono il comando della gara nel nono chilometro, mentre Picchiottino rimedia un ‘rosso’ per sospensione. Il decimo chilometro segna l’attacco di McGrath, campione d’Europa under 23 sulla distanza: con lui restano Karlstrom e il tedesco Christopher Linke mentre il gruppo degli inseguitori salta in aria, con Fortunato in un primo gruppetto a sei secondi di ritardo (insieme a Partanen e all’altro spagnolo Diego Garcia-Carrera) e Picchiottino in un secondo gruppo con il britannico Callum Wilkinson. Passaggi ufficiali: 40:39 per il terzetto di testa, 40:45 per Fortunato, 40:49 per Picchiottino, 40:51 per Orsoni.

5 KM - Pomeriggio caldo a Roma: alle sei del pomeriggio, ora del via, il termometro segna 32,5 gradi. La fenomenale prima giornata di Europeo (nella marcia, ma anche in pista) degli azzurri sembra subito galvanizzare Francesco Fortunato e Riccardo Orsoni, pugliese e lombardo entrambi tesserati per le Fiamme Gialle, che nel primo mille prendono il comando seguiti dall’altro azzurro Gianluca Picchiottino (Fiamme Gialle) e dallo svedese Perseus Karlstrom. L’avvio è però molto tranquillo, con un primo chilometro da 4:36. Il letargo dura poco: l’andatura già riceve una discreta scossa nel secondo mille, con il vicecampione mondiale in carica Karlstrom a mettersi davanti infilando due km da 4:06 e poi 3:59, seguito sullo spagnolo di padre scozzese Paul McGrath e il turco Salih Korkmaz quali atleti più attivi alle sue spalle assieme anche al terzetto azzurro. Lo scandinavo è la locomotiva di un gruppo di testa (16 unità) che transita in 20:45 a un quarto di gara (proiezione: 1h23:00) seguito da un pimpante Picchiottino, inserito in squadra solo martedì alla luce della rinuncia di Andrea Cosi, e dall’ucraino Igor Hlavan.

Cesare Rizzi