Fabrizio Schembri Saluta: “Grazie all’Atletica”

Fabrizio Schembri Saluta: “Grazie all’Atletica”

«È arrivato anche per me il momento...quel momento che noi sportivi sappiamo che prima o poi arriverà. Quindi, con consapevolezza e col sorriso, annuncio il mio ritiro dalle competizioni. Nella mia lunga attività ho conosciuto moltissime persone che mi hanno aiutato e che ringrazierò personalmente nel corso del tempo. Ma oggi vorrei ringraziare pubblicamente chi ha avuto un significato importante nella mia crescita. Inizio con Flavio Alberio, il mio storico allenatore che mi ha accompagnato in questi 30 anni, fino all'ultima gara; poi Maurizio Garufi, grazie a lui sono riuscito a fare il salto di qualità; Enrico Porta è stato la persona che negli ultimi anni mi ha risollevato da uno dei momenti più bui della mia carriera permettendomi di vincere il mio ultimo titolo italiano nel 2018.

Ringrazio la mia società in cui sono nato atleticamente, l'Atletica Leggera Rovellasca 1969. Particolare ringraziamento va al Centro Sportivo dell'Arma dei Carabinieri, senza il quale non sarei mai riuscito ad arrivare fin qui. Grazie alla Federazione Italiana di Atletica Leggera a tutti i livelli. E infine, ringrazio tutti voi per avermi seguito, sostenuto e tifato in questi anni».

Questo il bel post, scritto oggi giovedì 19 gennaio su Facebook, cui Fabrizio Schembri ha affidato la parola “fine” a una carriera agonistica di grandissimo valore, iniziata nell’alto e nelle prove multiple e arrivata all’apice nel triplo 10 anni fa con una fantastica top 8 iridata: 20  presenze in azzurro contraddistinte da correttezza e spirito di squadra, nove volte campione italiano Assoluto, sbocciato nell’Atletica Rovellasca e poi approdato ai Carabinieri, il triplista lombardo lascia a quasi 42 anni (li compirà il 27 gennaio) dopo oltre vent’anni di carriera, culminata nelle finali degli Europei di Barcellona 2010 (ottavo) e dei Mondiali di Mosca 2013 (ottavo), con PB da 17.27 outdoor e 17.12 indoor, senza dimenticare la medaglia giovanile di Mosca 1998 (argento ai Giochi Mondiali della Gioventù U18 nell’alto). Il suo però non è ovviamente un addio ai campi di atletica: già avviato alla carriera di allenatore e già collaboratore del Settore Tecnico FIDAL Lombardia, la sua esperienza da oggi sarà totalmente al servizio dei giovani che sognano di saltare (e arrivare) sempre più lontano.

Ce. Ri.