Italia Vicecampione del Mondo nella 4x100!

Italia Vicecampione del Mondo nella 4x100!

Argento vivo, argento azzurro. Dopo l’oro dei Giochi di Tokyo 2021 l’Italia va a pareggiare il miglior risultato di sempre ai Mondiali nella staffetta 4x100 con il secondo posto a Budapest (Ungheria): gli azzurri siglano 37.62 e sono secondi solo agli Stati Uniti nella finale. Come a Tokyo sono tre gli atleti lombardi a entrare nel quartetto: prima e seconda frazione per i bresciani Roberto Rigali (Bergamo Stars) e Marcell Jacobs (Fiamme Oro) e chiusura affidata a un formidabile Filippo Tortu, con il brianzolo delle Fiamme Gialle a superare Giamaica e Gran Bretagna arrendendosi al solo Noah Lyles (a completare il quartetto il sardo Lorenzo Patta). Foto Grana/FIDAL in home

LA CRONACA -  Ci vuole una squadra Usa al completo per avere la meglio: Christian Coleman, Fred Kerley, Brandon Carnes che non trova subito la mano del compagno di squadra in un cambio tutt’altro che perfetto e Noah Lyles che firma la tripletta dopo gli ori di 100 e 200 metri. Ma poi ecco gli azzurri, sempre nella contesa per le medaglie e premiati dall’argento: Jacobs sempre più in forma dopo essere uscito nei 100 in semifinale, Tortu che si scatena in rettilineo per voltare pagina a tre giorni dall’eliminazione nei 200 addirittura in batteria, Patta magistrale nei cambi anche in terza frazione e Rigali, ancora una volta affidabile nell’avvio dai blocchi e nella prima curva. È la terza medaglia per la 4x100 dell’Italia nella storia dei Mondiali, dopo l’argento di Helsinki nel 1983 e il bronzo di Goteborg 1995 con Puggioni, Madonia, Cipolloni e Floris.

LE DICHIARAZIONI - Marcell Jacobs: “Quando siamo scesi in pista, sapevamo di poter vincere una medaglia dopo il risultato della batteria. Siamo i campioni olimpici, conosciamo il nostro valore. Siamo un gruppo super unito, ci fidiamo ciecamente l’uno dell’altro e ci siamo divertiti per andare a prenderci questo podio mondiale. Ho fatto fatica nella corsa, ma c’era l’energia del gruppo e ho dato tutto me stesso”. Filippo Tortu: “Non esiste il riscatto personale. Quando si corre per la staffetta, non ci si ricorda neanche di aver fatto la gara individuale ma si corre solo per gli altri, per portare il testimone al traguardo il più velocemente possibile, anche per i compagni che sono stati con noi per tutto l’anno e fanno parte della squadra. All’arrivo ho sentito il cuore esplodere, avevo bisogno di uno di loro perché non riuscivo a stare in piedi e allora sono andato da Roberto correndo... Sapevo che la nostra forza è questa”. Lorenzo Patta: “Non siamo una squadra, siamo fratelli. È una medaglia che vale tantissimo, forse per me vale più di quella di Tokyo, per come ci sono arrivato. Volevamo vincere, in finale si vuole sempre vincere, ma siamo felicissimi”. Roberto Rigali: “È una soddisfazione enorme! Devo tutto a chi ha creduto in me”.