Milano Marathon: le Vigilie di Crippa e Yaremchuk

Milano Marathon: le Vigilie di Crippa e Yaremchuk

Alla Enel Milano Marathon gli atleti azzurri più attesi domenica 2 aprile saranno sicuramente Yeman Crippa e Sofiia Yaremchuk (FOTO organizzatori): ecco come i due atleti hanno raccontato a Nazareno Orlandi per Fidal.it la propria vigilia. Sofiia peraltro oggi venerdì 31 marzo ha fatto visita, nel Marathon Village e nel contesto del Running Festival, all’iniziativa promozionale “Scopri che Atleta Sei” del Settore Tecnico FIDAL Lombardia.

YEMAN CRIPPA - Esperienza. Avventura. “Assaggiare la maratona”. “Scoprire se potrà essere il mio futuro”. Lo ripete più volte, Yeman Crippa, a poche ore dal debutto in maratona fissato per domenica mattina a Milano (in tv su Sky Sport Arena dalle 10). È inevitabile che ci sia attesa intorno all’esordio sulla distanza del campione d’Europa dei 10.000, il primo e finora unico italiano in grado di violare il muro dell’ora nella mezza maratona, con il crono di 59:26 a Napoli nella scorsa stagione. Una pressione che lo motiva ancora di più: “In questi dieci giorni in Italia, rientrato dal Kenya, ho iniziato ad avvertire un po’ di tensione. Ma positiva. Ho cominciato a sentire la gara, ci sono entrato dentro. È qualcosa che mi sta piacendo e non vedo l’ora di mettermi le scarpe e il completino per iniziare la nuova avventura. Sono convinto che si possa fare bene, non ci sono stati intoppi, ho fatto tutti i passi che servivano per arrivare pronto all’esordio e ho terminato un carico di lavoro completo di tutto, dalle variazioni, ai medi, ai lunghi, senza anticipare o posticipare i tempi. Mentalmente mi ha caricato. È la prima esperienza e voglio vivermela al meglio”. 

Tre settimane a Monte Gordo, in Portogallo, in gennaio, tra il terzo posto del Campaccio e il secondo della Cinque Mulini. Poi sei settimane nella terra dei campioni, a Iten, nella Rift Valley, macinando chilometri a 2400 metri insieme ai runner keniani dal 7 febbraio al 19 marzo: “Il mio fisico ha risposto bene agli allenamenti e non era scontato - racconta il ventiseienne trentino delle Fiamme Oro - mi sono immerso totalmente nella realtà locale, come fossi un ‘keniano maratoneta’, riposando la domenica e con un massimo di 176 km settimanali e una media di 165-168 km, alternandoli a lavori in pista e in palestra. Ho corso con gente da 2h05, 2h06, ci siamo incoraggiati e ci aiutavamo a ‘controllarci’ di testa. Alcuni di loro esordiranno a Parigi nella stessa giornata, due invece saranno con me come pacemaker”. Si tratta di Wisley Kipkemoi che dovrebbe pilotarlo fino al ventottesimo chilometro, e di Laban Kiprop chiamato a scortarlo fino al 35°. 

Un ingranaggio complesso, insidioso, come i 42,195 km, richiede sempre il massimo rispetto nell’avvicinarsi al gran giorno: “Non è tutto automatico, non puoi fare i conti prima, le sorprese in maratona sono sempre dietro l’angolo e me l’hanno detto in tanti - osserva Crippa - personalmente quello che mi interessa è arrivare alla fine contento, e poter dire che sarà la mia gara del futuro. Abbiamo ipotizzato un passaggio alla mezza di 1h03:17-1h03:20 con un ritmo da 3:00 al chilometro. O almeno questa è l’idea. Poi ovviamente al trentesimo chilometro comincerò a sentire le risposte che arriveranno dal mio fisico”. La proiezione, tabelle alla mano, è inferiore alle due ore e sette minuti.

Due azzurri, nelle passate settimane, hanno corso sotto le due ore e otto: Iliass Aouani record italiano a Barcellona con 2h07:16, Eyob Faniel 2h07:53 ad Osaka al rientro dopo quindici mesi. “Sono due talenti già affermati ed entrambi sono uno stimolo. Non mi aspettavo il record di Aouani, è stato bravissimo, non è semplice correre come ha fatto lui. Si dice sempre che più maratone fai e più la capisci: per me domenica sarà tutta una scoperta. Il percorso, lo so, è scorrevole (proprio Aouani ci debuttò l’anno scorso in 2h08:34, miglior esordio italiano di sempre, ndr). Il meteo sembra buono e per me l’ideale sarebbero 12 gradi. Gli avversari sono tanti e tutti più o meno alla mia portata. Insomma, le condizioni ci sono tutte. Ora tocca soltanto a me”.

SOFIIA YAREMCHUK - È la donna più attesa della Enel Milano Marathon di domenica mattina. Nella maratona più veloce d’Italia irrompe Sofiia Yaremchuk, pronta per la sua terza presenza nella 42,195 km dopo il debutto vincente di Venezia nel 2021 (2h29:12) e il quarto posto dello scorso ottobre a Francoforte con il primato personale portato a 2h25:36, per entrare nella top ten italiana di sempre all’ottava piazza. Proprio l’esperienza di Francoforte le ha insegnato qualcosa che potrà tornarle utile domenica sul tracciato milanese con partenza e arrivo in Corso Venezia (start alle 9, in tv dalle 10 su Sky Sport Arena): “Ho capito che la maratona inizia realmente al 37esimo chilometro - le sue parole prima di partecipare alla presentazione dei top runners a City Life - tranquillità, calma e mantenere il ritmo programmato sono tutti aspetti fondamentali, come pure bere ai rifornimenti: devo farlo di più. Con il mio allenatore Fabio Martelli abbiamo pianificato un passaggio alla mezza di 1h11:50-1h12:00. Il mio compagno di allenamenti Marco Salami sarà con me anche questa volta nei primi dieci-quindici chilometri, nonostante la febbre della scorsa settimana. Poi, fino al trentesimo, potrò contare su Marouan Razine”.

Un mese in altura in Kenya, a Iten, è stata una tappa cruciale della sua preparazione, caratterizzata da una media di chilometri settimanali tra i 155 e i 170, con punte a 180. “Ho preso confidenza con gli allenamenti lunghi - racconta la 28enne dell’Esercito nata in Ucraina, tricolore della mezza e dei 10km, e futura maglia azzurra - dopodiché, una volta tornata in Italia, ci siamo allenati a Roma tra la Cecchignola, Villa Pamphili e la Caffarella, e a Tarquinia per i lunghi. Abbiamo deciso di rinunciare a malincuore alla mezza di Napoli a causa dell’influenza ma la settimana dopo ho avuto belle sensazioni alla RomaOstia che ho chiuso in 1h08:49”. Un crono che benché non possa essere riconosciuto come primato personale lascia ipotizzare margini di progresso notevoli anche in maratona. 

A Milano, tra le principali avversarie, troverà l’etiope Gada Bontu Bekele, un personale di 2h23:39 che risale al 2020, e la keniana Emily Arusio, fresca di 2h25:22 a Doha nel mese di gennaio. “So che Milano è un percorso pianeggiante e si può correre veloce. Il mio obiettivo è certamente migliorare il primato personale - conclude Yaremchuk - Abbiamo lavorato tanto per questo. E adesso siamo pronti per provarci”.

GLI ALTRI ITALIANI - Gli organizzatori della Milano Marathon hanno ufficializzato nel pomeriggio gli altri atleti italiani presenti, oltre ovviamente a Yeman Crippa (Fiamme Oro): al via anche il vincitore della maratona di Torino 2022 Giuseppe Gerratana (Aeronautica), la ventunenne Benedetta Coliva (GS Lammari) e la debuttante Federica Sugamiele (Caivano Runners).