Montagna: il Cast del 65esimo Trofeo Vanoni
Domenica 23 ottobre scoccherà l’ora del 65esimo Trofeo internazionale Ezio Vanoni, “classica” internazionale della corsa in montagna collocata la quarta domenica d’ottobre, configurandosi come sempre quale “gara delle foglie morte” per il mountain running: appuntamento a Morbegno (Sondrio), con l’organizzazione del Gs CSI Morbegno e il consueto format della prova maschile a staffetta (tre componenti) e della gara individuale femminile, il tutto preceduto dalle prove giovanili del Minivanoni.
UOMINI - Le prime schermaglie arrivano già dai social, con la Francia (vincitrice sette volte del trofeo, la prima nel 2010, l’ultima un anno fa) che lancia il guanto di sfida ai neo-campioni italiani di corsa in montagna a staffetta della SA Valchiese. L’anno scorso a separarli ci furono solo 12 secondi, quest’anno sarà sicuramente bagarre. Per i transalpini coach Jean-Claude Louison porterà a Morbegno due atleti di spessore come Manuel Meyssat (miglior tempo nel 2019) e Alexandre Fine (nella squadra vincente degli ultimi due anni) insieme al debuttante Quentin Meleux chiamato a un banco di prova decisamente impegnativo. Ennio Colò si affiderà ai suoi “golden boys”, con Alberto Vender già vestito d’azzurro in vista Mondiali e gli alfieri Luca Merli e Marco Filosi che su questo percorso sanno esaltarsi, alla caccia di un colpaccio che per il sodalizio trentino rappresenterebbe una storica prima volta.
La Slovenia di capitan Timotej Becan (numero 3 nel Ranking mondiale) potrebbe fare da terzo incomodo, così come il GS La Recastello Group forte dell’argento e del bronzo alla prova tricolore per terzetti e i britannici dominatori della Snowdon Race Nathan Edmonson, Ross Gollan e Michael Cayton. Al via, per il GS Orobie, il detentore del record Alex Baldaccini che con il Trofeo Vanoni ha un legame fortissimo, chissà se il suo 28:21 quest’anno potrà tremare. Alla sua diciottesima partecipazione il recordman della discesa). Il record a squadre è di 1h28:55 (2007): lo siglarono Marco Rinaldi, Emanuele Manzi e Marco De Gasperi per la Forestale.
DONNE - L’irlandese Sarah McCormack si presenta come testa di serie, forte del suo record di 21:07 e dei podi al Kilometro Verticale di Chiavenna e alla Smarna Gora in Slovenia, ma attenzione alle valtellinesi Alice Gaggi (La Recastello Radici Group, FOTO di Giacomo Meneghello in alto) ed Elisa Sortini (Atl. Alta Valtellina), entrambe proiettate ai Mondiali in Thailandia, ma sempre agguerrite in questa gara a cui tengono in modo particolare e che le ha già viste primeggiare negli anni passati (Gaggi nel 2011 e nel 2014, Sortini nel 2018, senza contare i trionfi nelle staffette a coppie: 2012 per Alice, 2020 per Elisa). In chiave azzurra grande attenzione pure per la junior Luna Giovanetti (Atl. Valle di Cembra), azzurrina in montagna ma pure in pista. Altre atlete da seguire saranno la britannica Sarah Willhoit, seconda quest’anno alla Snowdon Race, le slovene Lucija Krkoc e Dominika Zupancid e le giovani britanniche Chloe Leather, Eve Pannone e Rosie Woodhams.
GIOVANI - Nel Minivanoni, gara a cui il GS CSI Morbegno tiene in modo particolare, sarà sfida tra i padroni di casa e la Polisportiva Albosaggia che dopo la vittoria al Trofeo 373 ha dichiarato senza mezzi termini di voler puntare anche alla vittoria nel Minivanoni.
NUMERI - Chiuse da poco le iscrizioni, i numeri sono quelli attesi: 129 staffette maschili, 89 donne e 331 ragazzi alla gara under 18, per un totale di 807 atleti che domenica 23 ottobre faranno di Morbegno la capitale della corsa in montagna.
IL PERCORSO (testo di Gianni Fransci, tecnico del CSI Morbegno) - Quando si parla di Trofeo Vanoni occorre, ancor prima d’addentrarsi nell’aspetto agonistico, soffermarsi sul contesto storico che questa straordinaria manifestazione include. Si tratta di una gara dalla lunga storia che transita sulle prime rampe dell’antica Via Priula, strada maestra che congiungeva la bassa valle con la Repubblica del leone alato. Appena superata la linea di partenza in pochi minuti si giunge nella contrada Cima Case, l’elegante fondo in porfido cede il posto ad un ciottolato sconnesso e antico: si aprono le porte sull’inizio della Via Priula ove è posta la targa in ricordo del compianto Gianpietro Bottà che recita “Qui si salgono le strade del Trofeo Vanoni Gara internazionale di corsa in montagna. A Morbegno nessuno è estraneo, l’unico estraneo è l’amico che non abbiamo ancora conosciuto”. La pendenza si fa via via più severa, chi avrà scelto una partenza veloce si accorgerà ben presto di quanto impegnativa diventi. Cuori che battono forte, gambe tese nello sforzo che troveranno ristoro solo dopo aver raggiunto il primo pianoro vicino al Tempietto. La strada prosegue, asfaltata e pianeggiante, per alcune centinaia di metri, s’infila sinuosa nella parte più selvaggia del percorso, scavata com’è sul fianco della gola del Bitto, solo fitti castagneti riescono a nasconderne la brutale bellezza. Per i concorrenti il panorama è un optional, devono decidere quante energie spendere per accelerare e quante riservarne al successivo e famigerato “Dosso”. Uno stretto ed erto sentiero nel bosco che imboccato d’un sol colpo costringe gli atleti a un ulteriore e violento cambio di ritmo. Sale veloce e in pochi tornantini, il sentiero, ma per gli atleti l’impegno è quasi massimale, sbuca dal bosco e qui il percorso femminile, che fino ad ora collimava con quello maschile, inizia la sua parte di discesa. Gli uomini girano a destra e ritrovano la Via Priula lasciata alcuni minuti prima, ma questa volta regala un falsopiano sterrato incorniciato da verdeggianti prati, chi ha ancora le gambe in buono stato accelera nuovamente. Poche decine di metri e la strada riprende a salire nel bosco per tre interminabili tornati. Giunge nuovamente all'aperto con il piano che conclude la salita, le gambe sembrano riprendere vigore quando si scorge la chiesetta di Arzo o forse è il fragoroso tifo di quella zona che fa dimenticare tutta la fatica. La discesa è inizialmente ripida e tecnica, passando su un vecchio tratturo che serpeggiante si distende, spiana e discende fino ai Bellini. Ciottolati, sterrati sconnessi e lisci si susseguono con continuità, brevi intervalli fra i tornanti si alternano a tratti rettilinei e veloci, una porzione di Vanoni decisamente spumeggiante. In questo tratto le caratteristiche tecniche e le capacità fisiche richieste sono certamente altissime; rilanciare, mantenere e gestire la velocità è un’arte non comune. Ai Bellini anche il percorso femminile, dopo un nervoso sentiero nel bosco, si allinea a quello maschile. La strada diventa cementata, larga, veloce e in pochi secondi e quattro tornati si è già al Tempietto. Da qui ci si lancia subito nella velocissima e morbida sterrata che conduce al piano finale, 700-800 metri poco impegnativi.
IL PROGRAMMA
SABATO 22 OTTOBRE 2022
Ore 17.00: Sfilata atleti e squadre nazionali partecipanti da Piazza Sant’Antonio
Ore 17.30: Deposizione Corona al Monumento ai Caduti
Ore 18.00: Santa Messa nella Collegiata di San Giovanni Battista in suffragio di Ezio Vanoni, di Monsignor Edoardo Danieli, dei Caduti del Battaglion Morbegno, di Don Davide Colico e degli amici, atleti e dirigenti scomparsi.
DOMENICA 23 OTTOBRE 2022
Ore 9.00: Inizio gare 45esimo MINIVANONI (premiazioni ore 11.05 in zona arrivo)
Ore 11.00: Partenza 39esimo VANONI FEMMINILE
Ore 14.00: Partenza 65esimo TROFEO EZIO VANONI
Ore 17.30: Premiazioni 39° VANONI FEMMINILE e 65° TROFEO EZIO VANONI nel Chiostro in Piazza Sant’Antonio
Cristina Speziale