Storie di Atletica e del ‘900 con Roggero a Milano
La storia dell’atletica leggera si intreccia con la Storia con la “esse” maiuscola con Nicola Roggero. Il giornalista torinese, voce dell’atletica per Sky Sport e anche tra i docenti del corso FIDAL Lombardia “Formiamo i Campioni di Domani”, è stato ospite ieri lunedì 6 novembre nella sede del CONI Lombardia a Milano per la presentazione del libro “Storie di Atletica e del XX Secolo” edito da ADD: introdotto dal presidente FIDAL Lombardia Gianni Mauri e moderato dal giornalista Fabio Monti (già firma del Corriere della Sera), l’incontro è stato un fiume in piena di storie e aneddotica, con l’autore nella veste di aedo a proporre alcuni spunti significativi delle venti storie che costituiscono l’ossatura del libro, dipingendo il percorso non solo sportivo di personaggi non così conosciuti anche dagli appassionati. Come Martinus Bernardus Osendarp, detto Tinus, olandese campione europeo (nel 1938) e bronzo olimpico (nel 1936 a Berlino, nelle giornate rese leggendarie da Jesse Owens) su 100 e 200 metri: sicuramente il miglior sprinter “orange” di sempre caduto completamente nell’oblio per essersi reso protagonista, durante la Seconda Guerra mondiale, di quelli che verranno giudicati come crimini contro l’umanità. Come i velocisti Usa Reynaud Robinson, Eddie Hart e Robert Taylor, protagonisti loro malgrado di una vicenda che impedirà ai primi due di inseguire una medaglia ai Giochi di Monaco 1972 sui 100 metri. O come la bella amicizia tra Luigi Facelli e il britannico David Burghley, entrambi interpreti dei 400m ostacoli pur di estrazione sociale totalmente diversa. Le vicende di un secolo difficile e contraddittorio diventano spesso protagonista anche sul piano simbolico: accade nel capitolo “Ventiseiesimo giro”, con il giro d’onore compiuto (dopo aver conquistato rispettivamente l’oro e l’argento dei 10.000 metri a cinque cerchi a Barcellona 1992) da Derartu Tulu, etiope, ed Elana Meyer, rappresentante di un Sudafrica appena riammesso i Giochi dopo l’oblio dell’apartheid.
Di fronte a un uditorio composto tra gli altri anche dal campione olimpico della 4x100 Filippo Tortu (con il padre e allenatore Salvino), dal campione italiano Assoluto dei 400m ostacoli Mario Lambrughi, dal Direttore Tecnico azzurro Antonio La Torre e dai presidenti di Atletica Riccardi e Bracco Atletica Sergio Tammaro e Franco Angelotti, Roggero ha raccontato anche di Jim Thorpe, di Rudolf Harbig («Il più forte di sempre nell’abbinare 400 e 800 metri assieme a Juantorena») e della gara che più l’ha emozionato, la finale dei 1500m dei Giochi del Commonwealth di Christchurch (Nuova Zelanda) vinta da Filbert Bayi: altre figure che si ritagliano il proprio spazio in un libro che, come ha sottolineato Fabio Monti, «dimostra grande attenzione per i particolari e la grande voglia di andare oltre i fatti».
Ce. Ri.