Giochi: Settima la 4x400 a Trazione Lombarda

Giochi: Settima la 4x400 a Trazione Lombarda

C’è tanta atletica lombarda nell’ultimo piazzamento azzurro in top 8 ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. L’Italia nella 4x400 maschile è settima (come tre anni fa a Tokyo) e vale il 17esimo piazzamento “da finale” dell’Olimpiade dell’atletica azzurra: a comporre il quartetto italiano sono il milanese Luca Sito (CUS Pro Patria Milano), al sesto 400 in otto giorni, il brianzolo Vladimir Aceti (Fiamme Gialle), il lodigiano Edoardo Scotti (CS Carabinieri) e il campano Alessandro Sibilio (Fiamme Gialle), in forza all’Atletica Riccardi Milano 1946 nelle competizioni di Campionato di Società. Fin dall’inizio la finale (a nove squadre dopo l’ammissione del Sudafrica) vive su una sfida per le medaglie (coinvolgendo Stati Uniti, Gran Bretagna, Botswana e, almeno inizialmente, Belgio) e un match per la quinta piazza, con gli azzurri opposti a Francia, Sudafrica, Zambia e Giappone. L’apertura di Sito è al solito super solida (45.0) e ottime sono le frazioni di Aceti e Scotti, che si esprimono in rilevamenti ufficiali lanciati rispettivamente da 44.6 e 44.3: un pizzico sottotono Sibilio nell’ultimo giro (45.8). L’Italia stampa il terzo crono azzurro all time in 2:59.72: meglio la Nazionale aveva fatto solo nella finale e nella batteria di Tokyo (quando con Aceti, Scotti e Sibilio c’era Davide Re). Davanti si vedono tempi formidabili: l’ultima frazione vive sul duello tra l’oro dei 400m ostacoli Rai Benjamin e l’oro dei 200m Letsile Tebogo, con il primo a vincere per gli Stati Uniti (2:54.43, record olimpico) e il secondo a centrare l’argento per il Botswana (2:54.53, record continentale africano); dietro la Gran Bretagna è bronzo con il record europeo a 2:55.83 e il Giappone, sesto, timbra il primato asiatico in 2:58.33; in totale in finale cadono cinque primati nazionali. Le dichiarazioni dei nostri atleti. Sito: «È un settimo posto che ci rende onore in una gara velocissima: abbiamo gareggiato contro dei ‘mostri’. Personalmente sei gare sulle gambe si sono sentite». Aceti: «Sono qui da quasi due settimane perché ero riserva della mista, avevo una voglia matta di gareggiare. È un settimo posto che vale». Scotti: «Possiamo fare meglio di così, ma in una finale olimpica possono accadere tante cose. Ho vissuto una finale con lo stadio pieno come non era accaduto a Tokyo: si lavora tutti i giorni per vivere emozioni così». Sibilio: «Oggi non mi sono sentito al top, ma abbiamo una grande squadra e un fenomeno in prima frazione».

L’Olimpiade si conclude con la maratona femminile. La maglia azzurra viene onorata fino in fondo dalla veneta Giovanna Epis (CS Carabinieri), ormai da anni residente a Legnano (Milano) e agli ordini di coach Giorgio Rondelli: nonostante una microfrattura al bacino diagnosticata ad aprile e con meno di giorni di lavoro alle spalle l’azzurra porta a termine (con grande emozione e con le lacrime agli occhi) la gara in 2h38:26 (67esima).

Ce. Ri.  

Foto Grana/FIDAL: il cambio tra Vladimir Aceti ed Edoardo Scotti