Eugene: Ihemeje Quinto al Mondo nel Triplo

Eugene: Ihemeje Quinto al Mondo nel Triplo

Dopo l’11esimo posto dei Giochi di Tokyo, Emmanuel Ihemeje (CS Aeronautica), bergamasco di Verdellino che studia proprio all’Università dell’Oregon di Eugene (USA), è quinto e si avvicina decisamente al podio ai Mondiali ad Hayward Field. Nato nell’Atletica Estrada con Paolo Brambilla, passato poi alla Cento Torri Pavia, arrivato alle prime medaglie tricolori tra le barriere (bronzo da cadetto nei 300m ostacoli 2013 e da allievo nei 400m ostacoli 2015, peraltro proprio a Milano), Ihemeje si è scoperto triplista da junior approdando nel 2017 già al sesto posto agli Europei Under 20 di Grosseto. Il suo è il piazzamento lombardo individuale di maggior prestigio a Eugene, il secondo in top 8 dopo l’ottava piazza di Valentina Trapletti nella 20 km di marcia. [Ce. Ri.]

LA CRONACA di Nazareno Orlandi/Fidal.it

Il podio, e poi gli azzurri. Uno dopo l’altro, quarto e quinto. Il bronzo mondiale non è lontano per Andrea Dallavalle, quarto al mondo con 17,25 (-0.2), a sei centimetri dal terzo posto del cinese Zhu Yaming (17,31/-0.8). C’è invece il quinto posto per Emmanuel Ihemeje in grado di saltare 17,17 all’ultimo turno, spinto da +2.6 di vento alle spalle, e quindi di scavalcare lo statunitense Donald Scott (17,14/+0.9). Nel complesso è una prova corale estremamente positiva per il triplo azzurro a dieci anni dal bronzo olimpico di Fabrizio Donato a Londra e il quarto posto di Daniele Greco. Mai un italiano si era classificato quarto ai Mondiali: al massimo, prima di oggi, la quinta piazza di Paolo Camossi a Siviglia con l’allora record italiano di 17,29. Pur con l’inevitabile dispiacere per una medaglia mai così vicina, Dallavalle sbarca a tutti gli effetti tra i big mondiali dell’hop-step-jump avanzando con decisione rispetto al nono posto delle Olimpiadi di Tokyo: “L’obiettivo era migliorare il piazzamento dei Giochi - le sue parole - è stata una gara molto consistente, mi mangio soltanto un po’ le mani per il secondo salto: lo sentivo molto buono e invece mi sono sbilanciato”. Il salto più lungo è il primo, il 17,25 che lo proietta al bronzo virtuale, un’ebbrezza che dura appena qualche minuto, fino al 17,31 di Zhu che rimarrà la cifra del terzo posto. Nel frattempo, il portoghese Pedro Pablo Pichardo aveva già azzannato la finale con un sontuoso 17,95 (+0.3), migliore prestazione mondiale del 2022, quaranta centimetri in più del 17,55 di Fabrice Hugues Zango (+1.4) valido per l’argento direzione Burkina Faso. Di fatto, la situazione è cristallizzata fino al termine, con il piacentino allenato da Ennio Buttò che lascia sulla sabbia anche un 17,16, rinuncia al terzo salto, prosegue con 17,12 e chiude con due nulli. Da applausi anche l’idolo di casa Ihemeje, bergamasco, studente all’Università dell’Oregon, che guadagna i tre salti di finale con il 17,03 (+0.5) del secondo turno e poi incrementa all’ultima prova: “Ci ho messo un paio di salti per trovare il ritmo - racconta - Ora testa bassa, continuare a lavorare, e crederci fino in fondo: le ambizioni per il futuro ci sono”.