Nel giorno del 19esimo anniversario del trionfo olimpico ad Atene 2004 Stefano Baldini ha indossato i panni del coach ed è “direttore d’orchestra” di una serata ricchissima di spunti tecnici per il mezzofondo. Sala piena (quasi 200 presenti tra allenatori e atleti in raduno regionale per il settore Mezzofondo delle categorie Allievi e Juniores maschili e femminili) per il convegno organizzato dal Settore Tecnico Regionale martedì 29 agosto a Zogno (Bergamo), nella sala consiliare del municipio del comune bergamasco, con la collaborazione dell’Atletica Valle Brembana e della locale amministrazione comunale: un evento, denominato “Diventare grando (atleti): si può?”, che FIDAL Lombardia aveva da tempo tra gli obiettivi e che ha riscosso all’atto pratico un successo notevolissimo sia per la partecipazione sia per i contenuti espressi, proposti con grande competenza ed eccellente dialettica e capacità di comunicare dal coach reggiano, che (oltre ad avere uno dei curricula sportivi più ricchi dell’atletica italiana e a essere giornalista e opinionista per Sky) è anche uno degli allenatori che si stanno più distinguendo nel panorama nazionale nel mezzofondo.
Moderato dal vicepresidente FIDAL Lombardia Roberto Goffi, il convegno è stato introdotto dal presidente FIDAL Lombardia Gianni Mauri («Atleti e tecnici al lavoro tutti i giorni sul campo sono il motore della nostra atletica»), il fiduciario tecnico regionale Sergio Previtali e l’assessore comunale ad Attività Produttive e Turismo di Zogno Giampaolo Pesenti («L’Atletica Valle Brembana e la sua attività sono gemme della nostra comunità»): la parola è andata poi a Baldini, il cui pensiero iniziale («Le ragazze e i ragazzi in sala vivono un’atletica che permette di coltivare sogni») scalda già i cuori degli uditori più giovani. L’apertura del tecnico reggiano, da agonista in Nazionale dal 1989 al 2010 e poi Direttore Tecnico delle Nazionali Giovanili dal 2013 al 2018, è stata una presentazione della propria attività, con 25 atleti seguiti (una delle new entry è il lombardo Leonardo Cuzzolin) sui campi di Modena e Rubiera (Reggio Emilia). Stefano poi è entrato con grande efficacia e potere di sintesi nella propria filosofia di allenamento: i quattro capisaldi del training secondo Baldini sono stare in salute, imparare a correre, saper allenare la corsa a tutte le velocità e mettere in pratica la “run economy” (minimizzare la spesa energetica nel gesto). Il “Dio di Maratona”, secondo un fortunato titolo de La Gazzetta dello Sport in edicola esattamente il 30 agosto 2004, ha poi enucleato con grandi capacità dialettiche alcuni esempi di lavori proposti a due atleti cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni come Sara Nestola (argento europeo Under 23 2023 sui 10.000m) e Giuseppe Gravante (3:43.16 sui 1500m al Silver Meeting di Bergamo per poi scendere fino a 3:42.02) sia in “Zona 7” (blocchi di lavoro di sette giorni inseriti in periodi agonistici) sia in “Zona 10” (blocchi di allenamento di 10 giorni propri dei periodi fondamentali o del training dei mezzofondisti prolungati). Stefano è sceso nel dettaglio di alcune tipologie di lavori proposti, dall’utilizzo della forza alle salite ai cosiddetti “lavori in doppia soglia”. Importante la sottolineatura sui feedback degli atleti in merito agli infortuni: «È importante che i ragazzi dicano la verità agli allenatori: minimizzare un infortunio genera una catena di problemi che poi porta spesso a dover ripartire quasi da zero». Alla domanda sui tre errori da non commettere da parte di un allenatore (rilanciata dal presidente Mauri) il coach (tra gli altri) di Ludovica Cavalli (finalista mondiale dei 1500m) e Pietro Riva ha risposto così: «Avere fretta, proporre dall’altro i programmi senza spiegare la ragione per cui vengono utilizzati e non mantenere il giusto equilibrio tra obiettivi a breve e a lungo termine». Incalzato dalle domande di una platea decisamente sul pezzo di tecnici, Stefano ha affrontato numerosissimi temi legati all’allenamento, dalla figura del mental coach alla prevenzione degli infortuni, dall’utilizzo della bicicletta da parte degli allenatori per seguire i propri allievi al ruolo della corsa in montagna nella vita atletica di un mezzofondista. Tra i quesiti arrivati dal pubblico che ha seguito l’evento via streaming anche una domanda del vicecampione italiano Assoluto dei 3000m siepi Enrico Vecchi sulla soglia di lattato da considerare per i “medi”.
Per chi allena o pratica il mezzofondo è stata una serata sicuramente memorabile: FIDAL Lombardia l’ha celebrata donando a Baldini una copia di Coach Carlo. Una corsa lunga cent’anni, la biografia di uno dei più conosciuti tecnici lombardi del mezzofondo, Carlo Venini, scomparso nel 2012; Baldini ha ricevuto anche una targa dal Comune di Zogno.
RADUNO – Stefano Baldini è stato anche operativo come coach sul campo mercoledì 30 agosto al fianco della Struttura Tecnica Regionale guidata dal coordinatore Rosario “Saro” Naso: a Zogno (Bergamo) sono infatti al lavoro i ragazzi convocati per il raduno regionale Allievi e Juniores maschile e femminile legato all’endurance (foto sotto). La mattinata è una preziosissima occasione per ampliare in campo il confronto tecnico iniziato in aula la sera precedente.
Cesare Rizzi
Foto Michele La Stella