80 con ostacoli che sorridono al prodigio torinese Alessia Succo (Atl. Settimese), che scende ancora una volta sotto gli undici secondi: per la campionessa italiana in carica (foto in copertina della gara di Caorle 2023) arriva un 10.95, per distacco la miglior prestazione di giornata. Tra i maschi sui 100hs trionfa il bresciano dell’Atl. Rezzato Riccardo Bodei (13.83). Nei 300 con barriere un’altra grande performance la fanno i piemontesi Nicolò Borello (Atl. Rivarolo) e Giacomo Provera (Atl. Mondovì). Il torinese classe 2010 ha la meglio in un sontuoso 39.00 sul cuneese di un anno più grande, che chiude in un lodevole 39.30. Al femminile “una sola donna al comando” e dominio netto per la cremonese Rebecca Frate (Cremona Sportiva Atl. Arvedi, 45.76). Solo un grande quartetto torinese al femminile (trascinato dalla già citata Succo) evita la doppietta milanese sulle staffette 4x100: al femminile il CP Torino (Ikuenobe – Milelli – Demarin -Succo) vince in 48.38 precedendo proprio Milano (Cendou – Marcassoli – Ramazzina – Nicastro Giudiccioni), che chiude in 48.49. Tra i cadetti è Milano (Giudice – Capasa – Ferrari – Carcassoli) a farla da padrone in 44.76.
Luca Sito entra in modo fragoroso nell’albo dei primatisti italiani Assoluti nelle semifinali dei 400 metri agli Europei di Roma 2024. Al terzo 400 in meno di 48 ore il milanese, classe 2003 allenato da Alessandro Simonelli, diventa il secondo italiano a scendere sotto i 45 secondi e con 44.75 toglie 2/100 al record realizzato due volte (a La Chaux-de-Fonds) da Davide Re nel 2019, siglando anche il quarto crono europeo 2024 e la Miglior Prestazione Italiana Promesse. Sito (foto Grana/FIDAL), tesserato per il Cus Pro Patria Milano dopo essere nato agonisticamente con l’Atletica Meneghina ed essere transitato anche dal gruppo di allenamento di Antonio Cecconi, aveva già impressionato nei primi due giorni di Europei, correndo proprio in 44.75 venerdì sera in frazione di staffetta mista dai blocchi e stampando sabato 45.12 nella batteria individuale mettendo in folle nei 30 metri finali: con la sua corsa molto facile prende il norvegese Havard Ingvaldsen come punto di riferimento per la prima fase di gara, transita in 21.53 ai 200 e poi vola via leggero sul rettilineo finale, scomponendosi solo negli ultimi 10-12 metri prima di esplodere di gioia leggendo il tempo. Per lui c’è la vittoria della prima semifinale davanti al belga Jonathan Sacoor (44.99). Arrivato all’atletica solo nell’autunno 2019, a 16 anni e mezzo, dal calcio (giocava come attaccante), Sito in questa stagione si è migliorato in un colpo solo di oltre un secondo e mezzo (nel 2023 corse in 46.31): “È un record italiano che significa tantissimo, ho battuto un idolo come Davide Re, è una sensazione ineguagliabile, devo ancora realizzarlo appieno. La magia di questo stadio dà una carica pazzesca: questo primato corso qui vale doppio. In finale darò tutto me stesso: mi sto divertendo, non ho nulla da perdere”.
Nella seconda semifinale mette le carte in tavola il britannico Charles Dobson, 44.65 dopo il sorprendente 44.46 del personale a Savona. La terza semifinale va al campione del mondo indoor Alexander Doom, belga, che sigla 44.87: Edoardo Scotti appare meno brillante delle due precedenti apparizioni all’Olimpico ed è quinto (19esimo tempo complessivo) con 45.92 (ultimo crono di ripescaggio a 45.28). “Ero molto carico – il commento del lodigiano del Cs Carabinieri - , il pubblico mi ha caricato tanto: mentalmente mi sentivo libero ma ho percepito tutta la stanchezza dei giorni precedenti”.
200m uomini (semifinali) – Si va per la finale di domani lunedì 10 giugno (ore 22.50). Nella seconda semifinale (+1.2) rinasce agonisticamente Fausto Desalu (Fiamme Gialle): la sua curva è molto ben disegnata, il finale è un po’ impettito ma ne esce un significativo 20.39, crono più veloce dal 3 agosto 2021 (20.29) siglato nei giorni magici di Tokyo. Il secondo posto dietro il 20.34 di Pablo Mateo (Francia) lo porta direttamente in quella finale in cui fu grande protagonista a Berlino 2018: “Sto imparando a fare la gara su me stesso, è andata bene fino ai 180 metri, poi ho sentito un po’ l’ansia e mi sono irrigidito. Domani sicuramente andrà meglio” le parole del casalasco Desalu.
Nella terza è il turno di Filippo Tortu: il brianzolo appare trasformato rispetto all’opaca prova nello Sprint Festival ai Marmi e corre una gara di ottima qualità in ogni fase. Lo sprinter delle Fiamme Gialle vince la “semi” in 20.14 (+0.9), primato stagionale demolito tempo a 4/100 dal personale assoluto per rifilare tre decimi all’iridato Under 20 Blessing Afrifah (20.46) e stampare il miglior tempo di tutto il secondo round con due decimi su Mateo. Il Tortu-pensiero, a caldo, è molto pragmatico: “Era importante fare una buona gara senza sprecare troppo; mi è sembrato di fare una buona curva con l’assetto di corsa con le spalle avanti, sul rettilineo ho gestito l’azione. Non sono soddisfatto, ho fatto quello che dovevo fare. In carriera bisogna saper affrontare sia i buoni risultati sia quando le gare vanno male”. Sarà una finale peraltro a nove atleti: il ceco Tomas Nemejc e lo svedese Erik Erlandsson chiudono con lo stesso tempo al millesimo.
400m donne semifinali – Format ormai classico (tre semifinali con due “Q” ciascuna più due tempi di ripescaggio) ma condizioni di vento anomale per questi giorni romani, con raffiche decisamente più sostenute. Non facilissimo interpretare il giro di pista: Giancarla Trevisan (Bracco), dalla scomoda corsia due della prima “semi”, parte controllata (25.12 ai 200), chiude con piedi ancora brillanti, ma il 52.59 finale (quinto posto nella singola eliminatoria) resta lontano dalle prime due posizioni, il 50.54 dell’irlandese Rhasidat Adeleke e il 50.73 della britannica Laviai Nielsen; la polacca Natalia Kaczmarek domina la seconda semifinale in 50.70: anche Anna Polinari (Cs Carabinieri/Atl. Brescia 1950) transita in modo prudente (25.44) e chiude sesta (52.53) pagando forse il terzo turno di gara in tre giorni.
Nettamente meglio di tutte le azzurre Alice Mangione (Cs Esercito/Atl. Brescia 1950), in corsia nove con alle spalle, sui blocchi, Lieke Klaver (Olanda) e Sharlene Mawdsley (Irlanda): le due favorite dominano la scena siglando rispettivamente 50.57 e 50.99 ma Mangione è protagonista di 80 metri finali che la portano dall’ottava alla terza posizione e al personale a 51.34, 13/100 di progresso per confermare il terzo posto nelle graduatorie italiane all time dietro Libania Grenot, Daniela Reina e Virna De Angeli. Il tempo non basta per la finale: l’ultimo crono di ripescaggio è il 51.14 dell’austriaca Susanne Gogl-Walli. Mangione è nona, Polinari 18esima e Trevisan 21esima nel complessivo. “La finale era alla portata: mi dispiace, ma devo crescere ancora: sono passata piano ai 200, in 25.23, ora resettiamo per la 4x400 ai 200, in 25.23, ora resettiamo per la 4x400” l’analisi a caldo della siciliana. Trevisan invece spiega: “Volevo fare un po’ meglio, ma per me è la prima semifinale europea e posso essere comunque contenta”. Così, infine, il commento di Polinari: “Mi è mancata brillantezza: in riscaldamento non mi sentivo nemmeno così male ma ai 200 ho iniziato a sentire le gambe pesanti. Ora ricarico le pile per la 4x400 femminile”.
1500m donne (finale) – Serata davvero sfortunata per Ludovica Cavalli: la genovese del Cs Aeronautica e della si stacca dopo 800 metri in una gara che certo non sta vivendo su ritmi supersonici (passaggio ai 1000 in 2:48.80) e chiude in coda molto staccata in 13esima posizione (4:35.60) accasciandosi a terra alle prese con problemi di respirazione. L’allarme, con sospiro di sollievo di tutti, rientra dopo pochi minuti. Nel frattempo, è una finale dominata dalle ragazze delle isole britanniche: le portacolori del Regno Unito Jemma Reekie e Georgia Bell fanno a lungo il ritmo ma nel finale è l’irlandese Ciara Mageean a mettersi tutte alle spalle con 4:04.66. Bell è argento (4:05.33), la francese Agathe Guillemot bronzo (4:05.69) mentre Reekie termina quinta (4:06.17) dietro anche alla spagnola Esther Guerrero (4:06.03).
Triplo uomini (qualificazione) - Tutti e tre gli italiani in finale nel triplo. Il bergamasco Emmanuel Ihemeje conferma la consueta solidità quando si tratti di gare in azzurro: la misura di qualificazione è 16,65, il portacolori dell’Aeronautica atterra a 16,98 (+0.4) al primo salto, prestazione che resterà la terza complessiva del turno dietro al 17,52 (-0.2) dello spagnolo Jordan Diaz e al 17,48 (+0.1) dell’olimpionico portoghese Pedro Pichardo, entrambi cubani di origine. Il piacentino Andrea Dallavalle (Fiamme Gialle), argento in carica, stacca il pass atterrando prima a 16,57 (-1.0) e poi a 16,59 (+0.3), undicesimo. Con la misura di 16,43 (-0.8) invece Tobia Bocchi (Carabinieri) sarebbe escluso, al quattordicesimo posto, poi viene accolta la protesta della squadra italiana perché al terzo tentativo l’azzurro ha aspettato circa 20 minuti in pedana per un problema al misuratore ma è stato riconosciuto che l’attesa abbia condizionato il suo ultimo salto e quindi è stato ammesso in finale. Ihemeje: “Pratica archiviata in fretta: ero concentrato nell’esecuzione del salto, curando tutti i dettagli e rispettando i tempi. Avrei potuto fare di meglio, ma quel qualcosa in più andrà messo in atto in finale”.
400 ostacoli uomini (batterie) - Con Alessandro Sibilio, secondo in Europa quest’anno, ammesso direttamente al secondo round di lunedì 10 giugno (ore 12.40) tocca a Giacomo Bertoncelli (Atl. Insieme Verona) e Mario Lambrughi (Atl. Riccardi Milano 1946) cercare gloria nel primo turno eliminatorio. Bertoncelli firma una prova solida e vicina al personale nella prima batteria, chiusa in 49.41 in terza posizione: “Mi sono sentito bene, ho cercato di correre i miei tempi senza strappare troppo. Mi sono dovuto un po’ adattare al caldo, al Nord il clima non è stato molto clemente”. Lambrughi si prende la soddisfazione di vincere la terza e ultima batteria con un ottimo 250 iniziale e gli ultimi 40 metri corsi con il piglio di chi vuol mettere il petto davanti a tutti. Per il brianzolo (“Era importante correre forte a prescindere, vincere è stato speciale e davvero bello con tutti i miei parenti e i miei amici a fare il tifo per me. Sono i miei terzi Europei ma qui sono andato sui blocchi con la testa fresca, nuova, resettando quello che dice il fisico e facendo solo quello che dice il cuore. Per domani il sogno è entrare in finale, ma sarebbe importante per il ranking pure entrare nei primi 12”) un buon 49.74 che lo colloca in ottava posizione nel riepilogo complessivo, con Bertoncelli quarto e il miglior crono di Thomas Barr, campione d’Europa con la 4x400 mista irlandese, a 49.31 (avanzano in 12).
400 ostacoli donne (batterie) - Se Ayomide Folorunso e Alice Muraro sono già alle semifinali di lunedì alle 13.15, invece Linda Olivieri il posto se lo deve conquistare. La novarese delle Fiamme Oro, di stanza a Milano, ci riesce con un 55.95 ottenuto con un bel primo 300 e una chiusura un po’ difficoltosa che non le impedisce però di chiudere quinta nella terza batteria e di staccare il nono tempo complessivo (passano in 13). La migliore del round 1 è la ceca Nikoleta Jichova al personale di 54.88.
Cesare Rizzi
Nella notte magica dell’Olimpico Sveva Gerevini riscrive la storia dell’eptathlon azzurro. Agli Europei di Roma 2024 la cremonese completa un’impresa “enorme”: il sesto posto finale a 6379 punti la porta al nuovo record italiano Assoluto con 194 punti in più del precedente record di Gertrud Bacher e addirittura 351 in più del precedente personale.
LA CRONACA COMPLETA DELL’EPTATHLON DI SVEVA GEREVINI
100m ostacoli – Sveva Gerevini (foto Grana/FIDAL) apre alla grande l’Europeo romano in chiave azzurra. La cremonese del Cs Carabinieri, 28 anni compiuti venerdì scorso, al primo eptathlon in questa stagione, apre con una grande prova tra le barriere: vince la seconda delle tre serie con un’azione decisamente fluida e con il nuovo personale a 13.35 (-0.1), ben 12/100 in meno del precedente primato siglato due volte nel 2023 tra Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia) e Modena. Rispetto al 13.73 della prova multipla del personale, Gerevini guadagna 55 punti: un dato molto interessante in prospettiva. L’allieva di Pietro Frittoli conclude con il quinto crono complessivo: la migliore è la svizzera Annik Kalin, 13.14 (+0.7) nella terza serie; le due superstar della prova multipla, la belga Nafissatou Thiam (13.74/-0.1) e la britannica Katarina Johnson-Thompson (13.66/+0.7), finiscono entrambe alle spalle dell’azzurra.
Alto – L’urlo di Sveva Gerevini: la cremonese, dopo un 1,74 colto al secondo assalto a rappresentare il suo miglior salto di sempre all’aperto, stampa due volte il primato personale. L’azzurra prima supera 1,77 alla seconda prova aggiungendo un centimetro al personale assoluto realizzato indoor, poi esplode di gioia per l’1,80 valicato al primo tentativo, a confermare la sua nuova dimensione tecnica nella specialità: meglio di lei a Roma 2024 hanno fatto solo Nafissatou Thiam a 1,95 e le britanniche Katerina Johnson-Thompson e Jade O’Dowda a 1,83. Nella classifica generale Sveva è terza alle spalle delle belghe Thiam e Noor Vidts: i suoi 2050 punti equivalgono a un sonante +166 sul precedente “passaggio” del personale. “Due personali in due gare – il pensiero di una raggiante Gerevini, pure personaggio della graphic novel Athleticon realizzata da un’idea della stessa eptatleta e del suo manager Matteo Penna -: di certo abbiamo iniziato bene. In allenamento provai per la prima volta 1,80 il 30 maggio 2022, poi sarebbero arrivati tanti infortuni: esserci riuscita in gara due anni dopo è quasi una liberazione”.
Peso - Forse è la specialità che in questo momento Sveva Gerevini sente meno “sua”. Nel peso l’azzurra lancia a 12,37 con il primo tentativo, poi un nullo e un 12,30, una spanna al di sotto del primato stagionale di 12,58 realizzato ai Mondiali indoor di Glasgow. La miglior misura è della francese Auriana Lazraq-Khlass che non sta più nella pelle con il personale a 15,27, dietro di lei le belghe Nafissatou Thiam e Noor Vidts con 15,06 e 14,79. Thiam e Vidts conducono dopo tre gare nella classifica generale con 3051 e 2925 punti, Gerevini è ora ottava con 2736 a 156 lunghezze dalla terza piazza.
200m - Gran bel finale di prima giornata di Sveva Gerevini che sigla 23.81 (+0.8) vincendo la prima delle tre serie dalla corsia tre, con un tempo non lontano dal personale assoluto timbrato nel 2023 a Pavia con 23.47 in una competizione regionale non inserita nel Global Calendar. Le due belghe Noor Vidts e Nafissatou Thiam, nella serie successiva (+0.3) con 23.85 e 24.81 fanno peggio di lei. Nella terza serie, senza la ritirata Johnson-Thompson, arriva il miglior tempo della tedesca Sophie Weissenberg con 23.53 (+0.1). Il crono di Gerevini è il quarto in totale e così Sveva chiude la prima giornata con 3735 punti, a 180 dalla terza piazza di Auriana Lazraq-Khlass (Francia, 3915) e a 220 dalla leader Nafi Thiam (3955) mentre Vidts insegue a 3920. La cremonese ha addirittura 228 punti di margine sul personale e conserva anche 101 lunghezze di vantaggio sul “passaggio” del record italiano assoluto di Gertrud Bacher. Sabato si riprenderà con il lungo alle ore 12.10.
Lungo – Sveva Gerevini (con la carica di “Gimbo” Tamberi, come lei stessa racconterà dopo la quinta gara della sua due giorni) è sul pezzo anche nel lungo: subito al primo salto atterra a 6,33 controvento (-1.1), miglior misura di sempre outdoor a un centimetro dal personale centrato indoor. La prestazione di Gerevini è l’ottava di giornata, in una specialità illuminata dal 6,84 (-0.3) della svizzera Annik Kalin, miglior misura nel lungo dell’eptathlon nella storia degli Europei. Nella classifica complessiva dopo cinque prove su sette la leadership è sempre belga con Nafissatou Thiam a 4991 punti (6,59 nel lungo) e Noor Vidts a 4914 (6,46 nel lungo: Gerevini è settima a 4688, 186 al di sotto dell’attuale quota medaglie della francese Lazraq-Khlass. Il pallottoliere dice però anche altro: +266 punti sul personale nell’eptathlon dopo cinque gare e +223 sul ‘passaggio’ del record italiano di Gertrud Bacher.
Giavellotto - Roma 2024 risveglia il primo amore atletico di Sveva Gerevini. La 28enne cremonese lancia il giavellotto a 43,65, misura che non otteneva dal 2016 (arrivando a 43,88) quando ancora non aveva optato per le prove multiple. Mancano solo gli 800 metri ed è sesta con 5425 punti, a 197 dalla belga Noor Vidts terza, mentre Nafissatou Thiam con 5909 ha in pugno il titolo d’Europa. All’azzurra basterà un crono inferiore ai 2:23.00 per centrare il primato italiano di Gertrud Bacher: ora il margine è +219.
800m – Cade dopo un quarto di secolo il primato italiano di Gertrud Bacher: Sveva Gerevini mette la “ciliegina sulla torta” con il migliore 800m della stagione in 2:10.75, secondo crono della serata. L’eptathlon azzurro entra in una nuova dimensione: il progresso sul limite nazionale è di 194 punti, dai 6185 punti dell’altoatesina al Multistars 1999 ai 6379 di Sveva a Roma 2024, un’impennata tecnica enorme, per chiudere in sesta posizione nella indimenticabile due giorni romana (vince Nafissatou Thiam con il record dei campionati a 6848, sul podio Lazraq-Khlass e Vidts rispettivamente a 6635 e 6598). Rispetto a se stessa, l’allieva di Pietro Frittoli, cremonese, cresce di 351 punti al termine di sette gare incastonate da due personali nettamente migliorati (100m ostacoli e alto) e due primati sfiorati (lungo e giavellotto).
Cesare Rizzi
Una serata formidabile per l’atletica italiana (con tre ori, due argenti e un bronzo: sei podi in quattro ore, mai successo in una manifestazione internazionale Assoluta per l’Italia) agli Europei di Roma 2024 è memorabile anche per il movimento lombardo, che porta due velocisti sul tetto d’Europa. Nei 100m maschili il bresciano Marcell Jacobs con 10.02 si conferma campione d’Europa (è il quinto a riuscirci nella storia della manifestazione) e il comasco Chituru Ali coglie con il PB a 10.05 l’argento e il più bel risultato della carriera. Nella foto Grana/FIDAL la festa degli azzurri con Ali e Jacobs primo e secondo da destra.
Del sesto posto di Sveva Gerevini con record italiano di eptathlon parliamo a parte, ma un altro cremonese come Riccardo Orsoni è ottimo sesto nella 20 km di marcia.
LA CRONACA
100 uomini (finale) - Italia padrona della velocità: come a Istanbul 2023 sui 60 metri, molto più che un anno fa al coperto perché qui è la distanza olimpica. La finale dei 100 uomini è un’apoteosi azzurra, con la conferma di Marcell Jacobs sul tetto d’Europa e la prima medaglia internazionale di Chituru Ali, al termine di una finale equilibratissima. È una finale con il brivido, per una partenza che viene ripetuta e un cartellino giallo per Ali a causa di un movimento sui blocchi. Il secondo colpo di pistola è quello buono: è sfida tra Jacobs e il britannico Romell Glave, con il gardesano che accelera meglio ma cede centimetri nel finale riuscendo comunque a cogliere l’oro con un 10.02 (+0.7) che vale lo stagionale e il suo crono più veloce dopo il 9.95 nella finale di Monaco. Per l’argento piomba un formidabile Ali, che con 10.05 supera di un centesimo Glave ma anche il personale confermandosi il quarto italiano di sempre dietro Jacobs, Tortu e Mennea. Lo stesso Marcell Jacobs, leggermente zoppicante dopo la finale, rassicura tutti nelle interviste a caldo: “Era la prima volta quest’anno che correvo due volte in tempi così ravvicinati, ho sentito un semplice crampo al polpaccio. La batteria l’ho corsa facilmente, in finale mi aspettavo di andare più forte, ma qui era importante solo difendere il titolo. Il mirino è su Parigi, ci vuole tempo per assimilare tutto il lavoro. Questa è l’Italia più forte di sempre: con Ali ci giochiamo il futuro”. E Ali dimostra di non avere timori reverenziali: “Volevo vincere, Marcell è uno stimolo formidabile. Ora testa a Parigi per crescere ancora”.
L’Italia sale per la terza volta sul tetto d’Europa della distanza dopo i successi di Pietro Mennea a Praga 1978 e dello stesso Jacobs a Monaco 2022, ma mai due italiani erano saliti sul podio assieme. Marcell diventa il quinto sprinter a vincere più di un oro europeo sui 100 metri: a quota due come l’olimpionico in carica sono il portoghese Francis Obikwelu (2002 e 2006) e il francese Christophe Lemaitre (2010 e 2012), mentre a tre sono arrivati il sovietico Valeriy Borzov (1969, 1971 e 1974) e il britannico Linford Christie (1986, 1990 e 1994). Spunti statistici di cui si parlerà da domani: a Roma, ora, sarà una notte di festa.
100 uomini (semifinali) - La notte delle stelle si apre con un bel tocco d’azzurro: Chituru Ali, all’esordio in questo Europeo, vince d’autorità la seconda semifinale con 10.11 (+0.3) portando con sé in finale il tedesco Owen Ansah (10.18), mentre Roberto Rigali è quinto a 10.36 e vicino al crono della batteria. Poi l’Olimpico trattiene il fiato ed esplode per la semifinale di Marcell Jacobs: il campione olimpico, non fenomenale nella fase di avvio, esprime un ottimo lanciato per stampare 10.05 (+0.5), a due centesimi dallo stagionale e miglior crono del turno (con lui in finale anche il francese Pablo Mateo a 10.17).
110 ostacoli uomini – In semifinale scocca l’ora di Lorenzo Simonelli. Il primatista italiano si presenta nella terza semifinale in modo fragoroso limando un altro centesimo al proprio record con 13.20 (+0.5) nonostante un’azione non perfetta tra le barriere. È il limite europeo stagionale pareggiato e miglior tempo del turno per il 22enne romano davanti al 13.22 dello spagnolo Enrique Llopis (primato personale): “Ho commesso alcuni errori tra le barriere - racconta “Lollo” - ma sono contento: ci sta, sono ostacoli, l’importante è non farli in finale. Non vedo l’ora di correrla in quest’atmosfera fantastica”. Nella prima semifinale con vento nullo avanzano Asier Martinez (Spagna) con 13.29 e Michael Obasuyi (Belgio) a 13.31, nella seconda lo svizzero Jason Joseph a 13.35 (0.0) e il francese Raphael Mohamed a 13.37 con l’azzurro Hassane Fofana settimo e comunque autore dello stagionale eguagliato a 13.70 nonostante un paio di contatti con le barriere. Ripescati Damian Czykier (Polonia) ed Elie Bacari (Belgio), entrambi con 13.44, entrambi nella seconda semifinale. In finale Simonelli compie un’impresa enorme, divorando gli ostacoli verso un oro e un crono che lo proiettano in una nuova dimensione dopo l’argento mondiale in sala sulla distanza più breve dei 60 ostacoli: il 13.05 (+0.6) con cui il 22enne romano distrugge (15 centesimi di progresso su quanto ottenuto solo un’ora e mezza prima!) il primato italiano assoluto vale la settima posizione europea all time ma anche (nell’anno che porta ai Giochi olimpici) il secondo posto delle graduatorie mondiali 2024 alle spalle solo di Grant Holloway (13.03). In una sola stagione Simonelli ha tolto 28 centesimi al proprio limite. Enrique Llopis (Spagna), pur migliorandosi di 6 centesimi, resta staccato di oltre un decimo (13.16), il bronzo è di Jason Joseph (Svizzera) con 13.43.
Il campione europeo Simonelli: “Avevo tantissima voglia di fare, in batteria ho commesso qualche errore, in finale ho fatto una gara bellissima e quasi perfetta. Mamma mia, 13.05... non me l’aspettavo! Perché sono cresciuto? Perché è cresciuta tutta l’atletica italiana. Dopo Tokyo mi sono detto: ‘Voglio anch’io arrivare in cima al mondo’. Dedico l’oro a questo pubblico e a tutta l’atletica italiana”.
800 uomini (semifinali) - Catalin Tecuceanu esalta l’Olimpico. L’azzurro corre una prima semifinale di grande personalità: dopo un primo giro in seconda posizione dietro allo spagnolo De Arriba, il veneto prende il comando per vincere e convincere in 1:46.30 mentre Simone Barontini è sesto in 1:47.10. Peccato per Francesco Pernici che nella seconda semifinale, rallentato da un contatto ravvicinato e da un conseguente lieve spintone allo spagnolo Attaoui, deve provare una rimonta quasi impossibile sulla retta finale, risale al sesto posto in 1:45.61 a soli due centesimi dall’ultimo tempo di ripescaggio e poi viene ulteriormente beffato dalla squalifica decisa dai giudici. “Domani sarà la gara più importante della stagione assieme all’Olimpiade: sono pronto a provarci per la medaglia più bella”, il pensiero di Tecuceanu. Pernici: “Non ho molto da dire: così brucia davvero tanto, però ho dato anima e corpo, ora testa alla prossima”. Barontini: “Fino a poco tempo fa, quasi un miracolo essere qui: ci ho provato di fronte a questo pubblico e anche per fare un regalo a mio papà che oggi compie gli anni, rimedierò in altro modo”.
100 ostacoli donne (semifinali) - Tre buone prestazioni per le azzurre che però non trovano il salto di qualità e la strada per la finale. Nella prima Elena Carraro dalla corsia uno coglie la miglior recita agonistica della stagione con 13.06 (+0.1) e chiude quarta nella volata vinta da Sarah Lavin (Irlanda) in 12.73. L’ipotesi di ripescaggio per la bresciana tramonta nella seconda semifinale, nella quale Veronica Besana è settima in un comunque solido 13.02 (+0.4) e la francese Cyrena Samba-Mayela con 12.43 sigla il miglior tempo europeo dell’anno e il record nazionale. Nella terza semifinale la campionessa tricolore Giada Carmassi resta a cinque centesimi dal personale con 13.00 (+0.1). Nel riepilogo: Carmassi 15esima, Besana 17esima, Carraro 19esima.
Marcia 20 km uomini
ARRIVO - Come Valentina Trapletti, anche Francesco Fortunato: come la lombarda, anche il pugliese un mese e mezzo dopo il trionfo nella gara iridata a staffetta di Antalya coglie la più bella giornata della carriera individuale agli Europei di Roma 2024 portando a cinque le medaglie azzurre dopo soltanto sei finali. Al termine di una gara gestita magistralmente Fortunato è medaglia di bronzo nella 20 km di marcia vinta da Perseus Karlstrom, lo svedese che sulla distanza vanta un’ampia collezione di medaglie che era finora senza ori (un argento europeo nel 2022 più un argento e due bronzi iridati) e che stacca lo spagnolo Paul McGrath durante il 17esimo chilometro: 1h19:13 il crono di Karlstrom, 1h19:31 per McGrath e 1h19:54 per il 16 volte campione italiano che a livello internazionale vanta anche il successo nel 2023 nella gara individuale degli Europei a squadre. La fase decisiva per la sfida continentale in chiave azzurra arriva al 13esimo chilometro con Fortunato che riprende e stacca il tedesco Linke, fino a un chilometro prima componente del gruppetto di testa. Eccellente anche la prova del cremonese Riccardo Orsoni, sesto in 1h21:08, ritirato invece Gianluca Picchiottino dopo un buon avvio e una crisi al dodicesimo chilometro.
15 KM - Il tratto di duemila metri che apre il terzo quarto di gara vede l’allungo di Paul McGrath (3:54 e 3:49), Perseus Karlstrom tiene pagando tre secondi mentre Linke (già destinatario di una proposta di squalifica) cede più nettamente, viene riavvicinato da Fortunato e agganciato poco dopo il 12esimo chilometro. Orsoni risale fino alla sesta posizione a 26 secondi e Picchiottino scivola in 14esima posizione, comunque non lontano dalla top ten. Il pugliese di Andria nel solo 13esimo chilometro rifila sette secondi a Linke e si guadagna una terza posizione piuttosto salda, mentre qualche centinaio di metri più avanti Karlstrom torna su McGrath in vetta alla gara. La situazione a tre quarti di gara: il tandem ispano-svedese guida in 1h00:03 (19:36 gli ultimi 5 km) su Fortunato a 20 secondi, i francesi Aurelien Quinion e Gabriel Bordier con Partanen a 47 secondi, Linke a 55, Orsoni ottavo a 1:03 e Picchiottino 16esimo a 2:07.
10 KM - Perseus Karlstrom fa già capire che, comunque vada, le sue scelte saranno un fattore importante nello sviluppo di questa gara. Un sesto chilometro da 3:56 riduce di tre unità il gruppo di testa e arrivano i primi ‘rossi’ (tra cui pure Korkmaz). Il ritmo, poco dopo, si assesta poco oltre i quattro minuti ogni mille: in vetta è staffetta nordica con il finlandese Veli-Matti Partanen che dà il cambio a Karlstrom davanti. Il trio azzurro resta comunque nel drappello di testa senza problemi. McGrath e lo svedese riprendono il comando della gara nel nono chilometro, mentre Picchiottino rimedia un ‘rosso’ per sospensione. Il decimo chilometro segna l’attacco di McGrath, campione d’Europa under 23 sulla distanza: con lui restano Karlstrom e il tedesco Christopher Linke mentre il gruppo degli inseguitori salta in aria, con Fortunato in un primo gruppetto a sei secondi di ritardo (insieme a Partanen e all’altro spagnolo Diego Garcia-Carrera) e Picchiottino in un secondo gruppo con il britannico Callum Wilkinson. Passaggi ufficiali: 40:39 per il terzetto di testa, 40:45 per Fortunato, 40:49 per Picchiottino, 40:51 per Orsoni.
5 KM - Pomeriggio caldo a Roma: alle sei del pomeriggio, ora del via, il termometro segna 32,5 gradi. La fenomenale prima giornata di Europeo (nella marcia, ma anche in pista) degli azzurri sembra subito galvanizzare Francesco Fortunato e Riccardo Orsoni, pugliese e lombardo entrambi tesserati per le Fiamme Gialle, che nel primo mille prendono il comando seguiti dall’altro azzurro Gianluca Picchiottino (Fiamme Gialle) e dallo svedese Perseus Karlstrom. L’avvio è però molto tranquillo, con un primo chilometro da 4:36. Il letargo dura poco: l’andatura già riceve una discreta scossa nel secondo mille, con il vicecampione mondiale in carica Karlstrom a mettersi davanti infilando due km da 4:06 e poi 3:59, seguito sullo spagnolo di padre scozzese Paul McGrath e il turco Salih Korkmaz quali atleti più attivi alle sue spalle assieme anche al terzetto azzurro. Lo scandinavo è la locomotiva di un gruppo di testa (16 unità) che transita in 20:45 a un quarto di gara (proiezione: 1h23:00) seguito da un pimpante Picchiottino, inserito in squadra solo martedì alla luce della rinuncia di Andrea Cosi, e dall’ucraino Igor Hlavan.
Cesare Rizzi
Un formidabile 45.12 corso mettendo in folle negli ultimi 30 metri di Luca Sito è il risultato di maggiore rilievo nella sessione diurna della seconda giornata degli Europei di Roma. Allo Stadio Olimpico il milanese del Cus Pro Patria Milano, nelle batterie dei 400m, toglie 9/100 alla Miglior Prestazione Italiana Promesse di Edoardo Scotti, lodigiano, anch’egli passato oltre lo scoglio del primo turno. Sempre nei 400m avanzano Giancarla Trevisan e le portacolori della Brescia 1950 nelle gare di Societari Alice Mangione e Anna Polinari, mentre Sveva Gerevini con un eccellente salto in lungo resta in piena corsa per un piazzamento di prestigio e per il primato italiano di eptathlon.
LA CRONACA
400m uomini batterie – Tre uomini azzurri italiani impegnati, due dei quali reduci dall’apoteosi d’argento della mista di 13 ore prima: sono proprio loro, Edoardo Scotti e Luca Sito, a ottenere il pass per le semifinali delle ore 20.38 di sabato 8 giugno, ma è quanto realizza Sito a essere clamoroso. Il milanese del Cus Pro Patria Milano, dalla corsia tre dell’ultima batteria, dà l’impressione di gestire l’azione per buona parte del giro, a 50 metri inizia a guardarsi alle spalle, mette in folle negli ultimi 30 e...stampa un formidabile 45.12, terzo crono italiano della storia dietro solo a Davide Re (44.77) e Alessandro Sibilio (45.08) e a pareggiare il tempo di Matteo Galvan che nel 2016 era pure record italiano. Non solo: l’allievo di Alessandro Simonelli, a livello Under 23, diventa il leader europeo 2024 e stacca la nuova Miglior Prestazione Italiana Promesse superando di 9/100 Edoardo Scotti (45.21 nel 2020 proprio a Roma). “Il tempo mi ha evidentemente stupito - il pensiero di Sito, sceso di 23/100 sul precedente personale per stampare il miglior tempo del turno -, ho corso facile fino ai 300 metri, poi ho mollato ma è uscito comunque un crono incredibile. Arrivo dal calcio, nel 2020 quando ho iniziato avevo ancora una corsa da calciatore ma l’evoluzione della mia tecnica è stata naturale, non ho dovuto lavorarci in modo particolare. Vorrei presto testarmi anche sui 200m, che potrei dire essere la mia gara preferita. Battere la Miglior Prestazione Italiana Promesse di Scotti, che è un amico, è un grande onore. Ora le aspettative chiaramente saranno più alte per la semifinale”.
Proprio Scotti (Cs Carabinieri), in corsia sette nella prima batteria, apre il primo round dei 400m uomini in chiave azzurra: il suo controrettilineo è molto controllato, il suo 100m finale è “alla Scotti”, con un parziale da 12.05 per un 45.59 che è gran cosa viste le fatiche del giorno precedente e che lo pone alle spalle solo del belga Jonathan Sacoor (45.50), sua vecchia conoscenza (campione del mondo Under 20 2018 nella finale in cui Scotti fu quarto) e reduce pure lui dalla mista della sera precedente. “La stanchezza della mista un po’ l’ho sentito - “Edo” Scotti dixit -, è stato un bene che Sacoor non abbia fatto il ‘matto’ e che non si sia passati veloci ai 200m. Poi mi hanno sfidato sul rettilineo finale e in genere non è una buona idea”.
400m donne batterie – Anche in questo caso tre maglie azzurre, due delle quali reduci dallo strepitoso argento nella mista: stavolta il bilancio è ancora migliore, con tre su tre in semifinale (in programma domenica alle ore 20.05). A livello cronometrico, pur senza sobbalzi sulla sedia come accaduto tra gli uomini, si vedono cose decisamente interessanti. Alice Mangione (Cs Esercito), in una seconda batteria piuttosto veloce, deve spingere ma sfoggia un ottimo 51.71, primato stagionale migliorato di due decimi buoni. Convincono anche Anna Polinari (Cs Carabinieri), seconda nella terza batteria con 52.06, e Giancarla Trevisan (Bracco), terza nella prima eliminatoria con 52.22: nel complessivo (in “semi” i primi 12 tempi) Mangione è terza, Polinari settima e Trevisan 11esima. Portavoce delle quattrocentiste è Mangione: “Correre sentendo urlare il proprio nome è un’emozione unica: non pensavo di valere questo tempo, in riscaldamento mi sentivo un po’ stanca”. Polinari le fa eco: “La carica della mista mi ha aiutato a fare questo 400m: avevo molto sonno perché non ho dormito la scorsa notte per l’adrenalina, in riscaldamento sentivo le gambe pesanti”.
Eptathlon donne lungo – Sveva Gerevini (con la carica di “Gimbo” Tamberi, come lei stessa racconterà dopo la quinta gara della sua due giorni) è sul pezzo anche nel lungo: subito al primo salto atterra a 6,33 controvento (-1.1), miglior misura di sempre outdoor a un centimetro dal personale centrato indoor. La prestazione di Gerevini è l’ottava di giornata, in una specialità illuminata dal 6,84 (-0.3) della svizzera Annik Kalin, miglior misura nel lungo dell’eptathlon nella storia degli Europei. Nella classifica complessiva dopo cinque prove su sette la leadership è sempre belga con Nafissatou Thiam a 4991 punti (6,59 nel lungo) e Noor Vidts a 4914 (6,46 nel lungo: Gerevini è settima a 4688, 186 al di sotto dell’attuale quota medaglie della francese Lazraq-Khlass. Il pallottoliere dice però anche altro: +266 punti sul personale nell’eptathlon dopo cinque gare e +223 sul ‘passaggio’ del record italiano di Gertrud Bacher.
Cesare Rizzi
5000 donne (finale) - Se Nadia Battocletti avesse potuto scrivere il copione del 5000 dei sogni che va in scena all’Olimpico, l’avrebbe creato proprio così. La 24enne trentina di Cavareno è la nuova campionessa europea dei 5000 metri: il primo alloro continentale tra le grandi, accompagnato dal nuovo primato italiano alleggerito di sei secondi, arriva in una finale condotta dall’inizio fino a 100 metri dal termine dalla norvegese Karoline Grovdal, che l’aveva battuta agli Europei di cross. Dopo un primo chilometro da 3:01.78, la vichinga passa in 5:58.92 ai 2000, in 8:55.91 ai 3000, in 11:51.85 ai 4000: il ritmo stronca le speranze di Mariana Machado, seconda davanti a Nadia nella prima parte di gara, ma non l’azzurra, già campionessa d’Europa più volte a livello giovanile (una volta sui 5000 da under 23, due volte da under 23 e due volte da under 20 nel cross) e brava a stringere i denti verso un ultimo chilometro da batticuore. Battocletti segue come un’ombra Grovdal: alla campana, ai 300 metri dal termine e anche ai 200 quando la norvegese prova ad abbozzare una progressione lunga. Ma negli ultimi 100 metri per la scandinava non c’è nulla da fare: l’allieva di papà Giuliano si invola per vincere in 14:35.29, secondo crono europeo 2024 dietro Sifan Hassan, ovvero proprio l’atleta che da Nadia a Roma perde il primato dei campionati (era 14:46.12 a Berlino 2018). Grovdal è argento in 14:38.62, la spagnola Marta Garcia bronzo con il record nazionale a 14:44.04. Si migliorano anche le altre due azzurre in gara, Federica Del Buono (Carabinieri) settima a consolidare la quarta posizione italiana all time con 15:00.05 e Micol Majori (Pro Sesto Atl. Cernusco) 15esima con 15:20.89.
4x400 mista (finale) - Medaglia, record italiano, pass olimpico ormai quasi certo: l’Italia celebra la miglior recita di sempre nella 4x400 mista. Una finale diretta tutta da raccontare, firmata da Luca Sito, Anna Polinari, Edoardo Scotti e Alice Mangione, tutti oltre qualsiasi pronostico per centrare la prima medaglia internazionale (tra Giochi, Mondiali ed Europei) per gli azzurri in questa specialità. L’avvio di Luca Sito è sontuoso: dal blocco la sua prova è cronometrata in 44.75, tempo che per dare un riferimento è addirittura due centesimi meglio del primato italiano di Davide Re. L’Italia cambia per prima e Anna Polinari ne approfitta per virare davanti alla corda: due atlete decisamente più accreditate della veronese come l’irlandese Rhasidat Adeleke e l’olandese Lieke Klaver la superano ai 200 metri, ma Polinari dimostra di aver distribuito con grande sagacia andando a superare nientemeno che la ‘orange’ Klaver nel finale per uno ‘split’ da 51.10 lanciato. Irlanda, poi Italia, un rimontante Belgio e Olanda: questo il transito a metà gara quando Edoardo Scotti riceve il testimone. Il terzo giro è il terreno del campione del mondo indoor Alexander Doom, belga, che con un fantastico 44.16 porta il suo team al comando, ma Scotti è lì, con un notevolissimo 44.78 lanciato, a mezzo secondo dal Belgio, a un decimo dall’Irlanda e con nove decimi sullo spauracchio Olanda, con Femke Bol. L’olandese volante però stavolta recupera solo nei 150 metri, nei quali l’Irlanda va a vincere in 3:09.92 con Sharlene Mawdsley ultima e decisiva frazionista (49.40!), ma Alice Mangione è splendida con il suo 50.06 lanciato e riesce a tenersi dietro Bol per quattro centesimi, con il Belgio quarto a poco più di tre decimi. Il crono, in chiave italiana, porta la specialità in un’altra dimensione: 3:10.69, quasi tre secondi in meno del precedente limite a 3:13.51. Gli azzurri sono ora ampiamente in vetta alla graduatoria delle squadre non ancora promosse ai Giochi olimpici: un’ipoteca sull’ammissione a Parigi anche dell’unico quartetto mancante.
Gli Europei di Roma 2024 partono, in chiave lombarda, nel segno di Sveva Gerevini. La cremonese nell’eptathlon si migliora sensibilmente sia nei 100m ostacoli sia nell’alto ed è terza dopo due prove con un margine di 166 punti sul “passaggio” del primato personale. Avanzano dal primo turno alle semifinali anche l’ottocentista bresciano Francesco Pernici e gli ostacolisti Hassane Fofana (bresciano), Veronica Besana (lecchese) ed Elena Carraro (bresciana); in finale invece la genovese Ludovica Cavalli (battente bandiera Bracco Atletica nei Campionati di Società) nei 1500m.
LA CRONACA
Eptathlon donne 100m ostacoli – Sveva Gerevini (foto Grana/FIDAL) apre alla grande l’Europeo romano in chiave azzurra. La cremonese del Cs Carabinieri, 28 anni compiuti venerdì scorso, al primo eptathlon in questa stagione, apre con una grande prova tra le barriere: vince la seconda delle tre serie con un’azione decisamente fluida e con il nuovo personale a 13.35 (-0.1), ben 12/100 in meno del precedente primato siglato due volte nel 2023 tra Castelnovo ne’ Monti (Reggio Emilia) e Modena. Rispetto al 13.73 della prova multipla del personale, Gerevini guadagna 55 punti: un dato molto interessante in prospettiva. L’allieva di Pietro Frittoli conclude con il quinto crono complessivo: la migliore è la svizzera Annik Kalin, 13.14 (+0.7) nella terza serie; le due superstar della prova multipla, la belga Nafissatou Thiam (13.74/-0.1) e la britannica Katarina Johnson-Thompson (13.66/+0.7), finiscono entrambe alle spalle dell’azzurra.
Eptathlon donne alto – L’urlo di Sveva Gerevini: la cremonese, dopo un 1,74 colto al secondo assalto a rappresentare il suo miglior salto di sempre all’aperto, stampa due volte il primato personale. L’azzurra prima supera 1,77 alla seconda prova aggiungendo un centimetro al personale assoluto realizzato indoor, poi esplode di gioia per l’1,80 valicato al primo tentativo, a confermare la sua nuova dimensione tecnica nella specialità: meglio di lei a Roma 2024 hanno fatto solo Nafissatou Thiam a 1,95 e le britanniche Katerina Johnson-Thompson e Jade O’Dowda a 1,83. Nella classifica generale Sveva è terza alle spalle delle belghe Thiam e Noor Vidts: i suoi 2050 punti equivalgono a un sonante +166 sul precedente “passaggio” del personale. “Due personali in due gare – il pensiero di una raggiante Gerevini, pure personaggio della graphic novel Athleticon realizzata da un’idea della stessa eptatleta e del suo manager Matteo Penna -: di certo abbiamo iniziato bene. In allenamento provai per la prima volta 1,80 il 30 maggio 2022, poi sarebbero arrivati tanti infortuni: esserci riuscita in gara due anni dopo è quasi una liberazione”.
800m uomini batterie – Pernici con grande personalità e con il brivido dalle batterie alle semifinali in programma sabato 8 giugno alle ore 19.50. Sistema (questa volta come da tradizione) “misto” per il passaggio del turno: primi tre di ogni eliminatoria più quattro crono di ripescaggio. Francesco Pernici (Fiamme Gialle), nella prima batteria, si trova sesto ai 600 metri ma esce prepotentemente all’esterno (fino alla quarta corsia) sulla retta finale per risale fino al secondo posto in un significativo 1:45.87 e centrare la “Q” maiuscola: “Ho fatto tesoro delle esperienze ai Mondiali di Budapest e Glasgow e negli ultimi 150 metri ho ripensato alle parole di coach Dalmazio Bersini: ‘Le qualificazioni si conquistano anche negli ultimi cinque metri’”.
100m ostacoli donne batterie – Tre su tre, sia pure con un piccolo brivido. Esordisce la formula (valida per le prove individuali di velocità e ostacoli) del passaggio dal primo turno alle semifinali solo grazie ai tempi (11, in questo caso) e non ai piazzamenti. Nella prima batteria Veronica Besana (Fiamme Gialle) non esce al meglio dai blocchi ma mette in mostra una buona azione tecnica nella seconda parte di gara per chiudere quinta (+0.1) in un comunque significativo 13.05, secondo crono stagionale. Elena Carraro (Fiamme Gialle), nella seconda batteria, giunge seconda ma in una eliminatoria decisamente più lenta: ne esce un 13.23 avversato da un vento da -1.3 che non può lasciare tranquille. La bresciana “trema” ma tira un sospiro di sollievo assistendo alla terza batteria (0.0), nella quale Giada Carmassi (Cs Esercito) chiude quarta e stacca un 13.13 utile per la finale. Tirando le somme, miglior crono alla finlandese Lotta Harala (+0.1), Besana è sesta, Carmassi nona e Carraro 11esima: tutte saranno di nuovo in pista in semifinale, domani sabato 8 giugno dalle ore 20.12.
110m ostacoli uomini batterie – Contano i tempi: Hassane Fofana (Fiamme Oro) nella prima delle tre batterie è sesto ma porta lo stagionale a 13.70 (+0.9) e accede con il settimo crono complessivo: nelle semifinali di sabato 8 giugno alle ore 20.38 “cercherò di dare manforte a Lorenzo Simonelli”, per utilizzare le parole a caldo del bresciano, alludendo al vicecampione del mondo indoor già ammesso al secondo turno.
1500m donne batterie – Ludovica Cavalli (Cs Aeronautica) avanza e convince: sempre nelle posizioni più nobili della prima batteria (alla finale di domenica, alle ore 22.40, le prime sei di ogni eliminatoria senza crono di ripescaggio) tirata dalla britannica Jemma Reekie (quarta ai Giochi 2021 sugli 800m), la genovese allenata da Stefano Baldini tiene senza problemi testa alla crescita del ritmo nel finale di gara e chiude autorevolmente seconda in 4:06.76 (4:06.68 per Reekie, che resterà il miglior crono del turno). “Abbiamo chiuso molto forte - il commento di Cavalli -, sono un po’ stanca ma sono felice di aver reso orgogliosi i miei genitori, partiti alle quattro del mattino per seguirmi come la mia amica Asia: ieri era anche il compleanno di papà. Non ho ancora incrociato “Ludo”, la mascotte, ma prima di domenica farò certamente una foto con lei. La finale? Sarà difficile, il primo obiettivo sarà divertirmi”. Lacrime invece per Marta Zenoni (Luiss): a 200 metri dal termine della seconda batteria è messa fuori gioco da una caduta (verrà poi squalificata per aver ostacolato con la caduta la tedesca Nele Wessel, riammessa alla finale).
Cesare Rizzi
Sarà Rovellasca (Como) a ospitare domenica 9 giugno la 32esima edizione del Trofeo dei Laghi, il meeting per selezioni provinciali Cadetti/e intitolato a Lino Quaglia (presidente del Comitato di Como/Lecco dal 2001 al 2010) e organizzato dal Comitato Provinciale Como/Lecco (con la collaborazione dell’Atletica Rovellasca): la rassegna 2024 potrà fregiarsi del record di rappresentative partecipanti, ben 15. Oltre a Como/Lecco padrona di casa, ci saranno le formazioni lombarde di Bergamo, Brescia, Cremona, Milano (campione in carica), Pavia, Sondrio e Varese, le piemontesi Biella/Vercelli, Cuneo, Novara, Torino e Verbano-Cusio-Ossola e le liguri Genova e Imperia. Ci saranno alcuni dei grandi protagonisti del Trofeo Luigi Pratizzoli in maglia della selezione lombarda: per Varese un binomio di livello eccellente sui 1000m con il tricolore del cross Federico Giardiello (Atl. Gavirate) e il vincitore del Pratizzoli Mattia Martin (Atl. Malnate); per Milano i mezzofondisti Aurora Demarco (Virtus Groane) sui 1200m siepi e Javier Mercuri (Milano Atletica) sui 1000m oltre al campione italiano della 4x100 Matteo Berardo (Atl. Meneghina), impegnato nei 300m piani; per Bergamo il vincitore dei 100m ostacoli Davide Foresti (Bergamo Stars) nella propria specialità d’elezione, l’argento tricolore in carica nel cross Asia Prenzato (Atl. Estrada) sui 1000m e le neoprimatiste italiane della 4x100 Cadette Sara Bustreo e Camilla Barbieri (entrambe tesserate Estrada) rispettivamente su 300m e 4x100 e sulla 4x100.
L’inizio delle gare è fissato per le ore 13:00.
Ce. Ri.
Nella foto di Alessandro Sesti un'immagine dell'edizione 2021
Tra tre giorni, allo Stadio Olimpico di Roma, scatteranno i Campionati Europei su pista. Nella rassegna continentale che torna dopo mezzo secolo nella Capitale saranno ben 30 gli atleti lombardi di nascita o tesserati per club lombardi convocati con la divisa della Nazionale: ad aprire la rassegna per noi sarà l’eptatleta cremonese Sveva Gerevini (CS Carabinieri, foto Colombo/FIDAL) con i 100m ostacoli della prova multipla previsti per le ore 9:40 di venerdì 7 giugno. Nella stessa mattinata primo turno eliminatorio per la lecchese Veronica Besana (Fiamme Gialle) e per la bresciana Elena Carraro (Fiamme Gialle) sui 100m ostacoli, per i bresciani Hassane Fofana (Fiamme Oro) sui 110m ostacoli e Francesco Pernici (Fiamme Gialle) sugli 800m e per la bergamasca Marta Zenoni (Luiss) sui 1500m. Nelle finali del primo giorno fari puntati sulla marcia 20 km femminile (ore 18:35) con le milanesi Eleonora Giorgi e Valentina Trapletti, sui 5000m femminili con Micol Majori (Pro Sesto Atl. Cernusco) e sulla staffetta 4x400 mista (nel gruppo: Giancarla Trevisan, Vladimir Aceti, Edoardo Scotti, Luca Sito più due atlete non lombarde con l’Atletica Brescia 1950 quale ultimo club civile come Alice Mangione e Anna Polinari), specialità ancora in caccia della qualificazione olimpica. GLI ORARI DEGLI ATLETI LOMBARDI
“SCHOOL DAY” E “LAST CALL” - Il 7 giugno si celebrerà anche lo "School Day": gli studenti delle scuole di tutta Italia e i loro accompagnatori (parenti o insegnanti) potranno entrare in Curva Sud, Curva Nord e Distinti Sud pagando il prezzo simbolico di 1 euro. Prosegue anche la promozione “Last Call”: tutti i biglietti e gli abbonamenti per Roma 2024 sono in vendita a un prezzo scontato del 40% su roma2024.vivaticket.it.
È sicuramente di buon livello il cast annunciato dalle iscrizioni online del 19esimo Trofeo Sandro e Gabre Calvesi, per la prima volta in programma a Brescia al centro sportivo Gabre Gabric ma sempre con l’organizzazione dell’Atletica Sandro Calvesi.
Per il meeting di domenica 9 giugno nei 100m maschili il nome di spicco è Eric Marek (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter, foto Grana/FIDAL archivio), affiancato dal compagno di club Samuele Rignanese (con il quale disputerà pure la staffetta 4x100) e opposto al semifinalista iridato Under 20 2022 Alessio Faggin (Fiamme Oro). Nei 400m tra gli iscritti figurano la neocampionessa regionale Beatrice Zeli (Pro Sesto Atl. Cernusco), Eleonora Foudraz (Atl. Sandro Calvesi) e la junior Grace Volonterio (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter) tra le donne e Alex Donelli (Cremona Atl. Arvedi) e Pietro Pivotto (Atl. Biotekna) tra gli uomini.
Di grande interesse i 400m ostacoli. Tra gli uomini nuovo test per l’azzurro José Reynaldo Bencosme de Leon (Fiamme Gialle), a livello giovanile bronzo mondiale Under 18 nel 2009, opposto a un cast di qualità con il bronzo tricolore Assoluto Lorenzo Cesena (Atl. Piacenza), Mattia Contini (CS Aeronautica) e il campione regionale Vittorio Ghedina (Atl. Meneghina), in grande crescita. Un oro regionale in grande crescita nei “quattro acca” è anche la junior Greta Vuolo (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter), iscritta alla gara femminile che terrà a battesimo il rientro in gara in Italia di Fatoumata Kabo (Atl. Carpenedolo), studentessa alla Angelo State University negli USA e scesa a crono eccellenti quali 58.30 sui 400m ostacoli, 53.38 sui 400 e 24.44 sui 200m. Di buon livello pure i 1500m, con Nicole Reina e Silvia Oggioni per il CUS Pro Patria Milano e la tricolore Promesse di cross corto Agnese Carcano (Atl. Verona Pindemonte) tra le donne e gli azzurrini Nicola Morosini (US Rogno) ed Elmehdi Bouchouata (Interflumina è Più Pomì) tra gli uomini.
Nei concorsi circoletto rosso sul lungo femminile con l’argento tricolore Assoluto indoor Veronica Crida (Atl. Brescia 1950) e la compagna di club Chiara Galvani, sul lungo maschile con il campione italiano Allievi 2023 Rocco Martinelli (Atl. Bergamo 1959 Oriocenter) e con il campione regionale Assoluto Giorgio Kaborè (Varese Atletica) e sul disco donne con le classe 2004 Sofia Coppari (Atl. Brescia 1950) e Tarè Bergamo (Assindustria Sport) e sulla campionessa lombarda Assoluta Ilaria Villa (CUS Pro Patria Milano); a completare il quadro l’eptatleta Chiara Sala (Gs Ermenegildo Zegna) nell’alto donne, il tricolore invernale Promesse Stefano Marmonti (Libertas Unicusano Livorno) nel disco uomini, Iulian Scutareanu (Atl. Lecco Colombo Costruzioni) nell’alto uomini e Vincenzo D’Agostino (AVIS Barletta) nel peso uomini.
Cesare Rizzi
Domenica 9 giugno Cairate (Varese) ospiterà ben 123 atleti e atlete gara presso il Centro Sportivo di Via Garibaldi: riconfermato anche per il 2024 l’ormai tradizionale appuntamento su pista che l’Atletica Cairatese organizza già dal 1992. Anche quest’anno ci sarà la preziosa collaborazione della FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali).
Le gare in programma:
- categoria promozionale - 80 metri, 400 metri marcia, salto in lungo da fermi, vortex, staffetta 4x50 mista
- categoria agoniste/i – 100 metri, getto del peso, salto in lungo con battuta a 2 metri e lancio del giavellotto.
Il ritrovo è alle ore 9:00 e l’inizio gare alle 9:30.
Vedremo al via diverse medaglie dei recenti campionati italiani. Il nome di Nicole Orlando spicca nella categoria agonistica: detentrice dei record mondiali nel triathlon, salto in lungo, 4×100 m e 4×400 m e dei record europei nel getto del peso e nel lancio del disco. La vedremo a Cairate nel salto in lungo e nel lancio del giavellotto. La sua storia e la sua grinta contagiosa sono conosciutissime in Italia e anche nel mondo. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha citata come esempio non solo per le 4 medaglie d’oro e l’argento conquistate ai campionati mondiali che hanno fatto onore al nostro Paese ma anche perché Nicole ha dimostrato contro ogni pregiudizio che nelle persone come lei non c'è solo la disabilità ma tanta, tantissima abilità. Il suo motto è “vietato dire non ce la faccio”. Sempre nella categoria agonistica c’è il suo compagno Simone Bucarello che gareggerà nel salto in lungo e nel lancio del giavellotto. Al termine delle gare l’attesissimo “terzo tempo”: il pranzo aperto anche agli accompagnatori, agli amici e ai parenti con musica live.
Tutte le atlete e gli atleti saranno premiati con la medaglia ricordo della manifestazione e le società partecipanti riceveranno un ricco pacco di prodotti offerti dal Raviolificio Lo Scoiattolo.
(da comunicato Atletica Cairatese)